La notizia era attesa da tutto il mondo atalantino, che ogni anno teme di perdere il suo condottiero, Gian Piero Gasperini, l’artefice di questa “età dell’oro” della squadra bergamasca (ovviamente insieme al presidente Antonio Percassi). Società e allenatore si sono accordati per il rinnovo del contratto fino al 2024, andando a proseguire un rapporto che si sta rivelando fruttuoso.
Nei suoi 114 anni di storia, l’Atalanta non hai mai raggiunto i livelli di questi ultimi anni; in particolare, non era mai stata in Champions League (nemmeno nella vecchia Coppa dei Campioni).
In Serie A è stabilmente tra le prime quattro classificate.
Ormai, quando si parla delle “grandi”, ci si riferisce anche alla Dea, che ormai fa compagnia alle più blasonate Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma e Lazio.
Anche in Europa l’Atalanta si fa rispettare (tutti ricordiamo la frase di Guardiola sul fatto che giocare con la squadra di Gasperini è come andare dal dentista…).
Una cosa però è richiesta a Gasp e ai suoi uomini: un trofeo.
Le due finali di Coppa Italia contro la Lazio e la Juventus sono state perse, non riuscendo a bissare il successo di quasi 60 anni fa, quando gli atalantini hanno vinto la loro prima (e unica) coppa.
È questa la missione da qui al 2024, far esultare i tifosi non solo con le prestazioni, ma con qualcosa di più tangibile, un trofeo.
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