Per capire questa feroce polemica tra la sindaca di Villa d’Ogna Angela Bellini e il collega sindaco di Ardesio Yvan Caccia bisogna fare qualche passo indietro. Che, appena eletto, Caccia abbia chiaramente fatto capire che non voleva aver più niente a che fare con i colleghi di Villa e di Piario è stato chiaro. L’uscita dall’Unione Asta del serio è stata annunciata e poi messa in atto, anche se l’uscita è stata fatta dal 1 gennaio 2017. Le date sono importanti, come si vedrà tra poco.
Torniamo al maggio 2016, quando l’allora presidente della Comunità Montana e sindaco di Ardesio Alberto Bigoni ottiene dal BIM (Bacino Imbrifero) l’anticipo di qualcosa di più di 3 milioni di euro per delle opere sul territorio. E’ l’anticipo di quote annuali, così che possa intervenire subito. Il BIM tergiversa ma alla fine abbozza, ecco i soldi. Adesso fate quello che avete programmato. “Il piccolo particolare che da Ardesio in su fino a Valbondione i Comuni non abbiano ottenuto nemmeno un euro, non è marginale, sta a significare quanto tenesse il mio predecessore al suo paese. E c’è la beffa: perché con i contributi annuali del BIM i Comuni dell’alta valle ottenevano dal BIM 30 mila euro l’anno per mantenere il segretariato sociale, da quest’anno quei soldi non ci sono più. Quindi Ardesio e i Comuni fino a Valbondione, oltre a non essere compresi per opere finanziate dal BIM, hanno perso anche quel contributo”, commenta Yvan Caccia. Ma non è qui la polemica vera.
“Ancora una precisazione: i soldi destinati alla Cunella e alla variante di Piario non era destinati ai Comuni di Villa d’Ogna e Piario, erano destinati all’Unione Asta del Serio. E’ un altro particolare da tenere a mente nello sviluppo della polemica”. Succede che lo stanziamento per interventi sulla Cunella slittano di un anno, vengono rimandati al 2017 per lasciare campo libero a interventi più urgenti, in quanto il BIM non manda tutti i soldi previsti…
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