Squilla il telefono, pochi istanti e dall’altra parte dello schermo risponde Elisa. Siamo in videochiamata, Elisa, che di cognome fa Paganelli, sorride. Capelli sciolti sulle spalle, i mobili del salotto a fare da cornice al suo sorriso e una tazza tra le mani. 36 anni, mamma e una professione particolare, è insegnante di canto, Musicoterapeuta e titolare de ‘Le Musicoccole’. Insomma, la musica che le fa vibrare il cuore ogni giorno. Perché la musica è sempre stata la sua vita. Partiamo proprio da qui a raccontare Elisa, un vulcano di energia.
“Ho iniziato a cantare quando ero piccolissima, avevo soltanto quattro anni… insomma canto da una vita e non ho mai smesso. Era il mio lavoro principale, ho fatto concerti, ho fatto la corista in studio e allo stadio per Lavezzi e Annalisa”, spiega Elisa.
Usa il tempo passato Elisa, perché? “Perché nel 2012 sono diventata sorda”. E nulla è stato più come prima: “All’inizio è stato uno shock, ma ho voluto vedere quello che mi stava accadendo come una possibilità, un’opportunità. Credo che la disabilità, qualunque essa sia, non debba essere vista come una condanna, ma bisogna avere una diversa percezione della vita”.
Questione di vibrazioni, di emozioni, di anima… “Io con un deficit uditivo, ho una diversa percezione del mondo, non sento con le orecchie, ma sento con il corpo, ho affinato altri sensi. Quando una persona è in discoteca sente la musica con le orecchie, quando una persona sorda è in discoteca… sente con il corpo. I suoni bassi vengono percepiti dal torace, quelli alti dalla nuca”.
Il tuo rapporto con la musica è cambiato? “È cambiato tutto, cambia la percezione del suono… un mondo completamente nuovo che ho scoperto su di me. Io avevo uno studio a Milano e ho iniziato lì a intonarmi con il pianoforte… ci ho messo due anni per sentire la mia laringe intonata. Quando sono a casa invece ho una pedana che mi permette di sentire attraverso le vibrazioni. Ho una protesi che mi aiuta a sentire, ma che tolgo quando canto, perché amplifica la mia voce e non mi aiuterebbe a sentire la musica”.
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