INDAGINE – 400.000 anziani lombardi hanno problemi di autosufficienza

0
195

Sono più di 400.000 gli anziani lombardi che hanno problemi di autosufficienza e uno su tre ha grosse difficoltà negli spostamenti a casa propria. Insomma numeri davvero inquietanti. Gli ultra sessantacinquenni sono circa 2,3 milioni e aumentano al ritmo di 40-50 mila all’anno, e il covid ha inciso in modo forte e negativo sulla loro vita sociale, economica, sanitaria. E la solitudine la fa da padrone. I numeri sono frutto di un’accurata indagine promossa da SPI CGIL Lombardia, FNP CISL Lombardia, Uilp Uil Lombardia che, in collaborazione con ARS – Associazione per la Ricerca Sociale di Milano hanno costituito un Osservatorio regionale sulla terza età. Analizzando i risultati, possiamo dividere gli anziani in “due mondi”: quello dei “giovani anziani”, sessantacinquenni/settantenni e quella dei “grandi anziani”, gli ultraottantenni.  I “giovani anziani” si distinguono per una maggiore istruzione e predisposizione alla socialità, per una vita dinamica e per una significativa familiarità con le tecnologie. Quali sono le linee di ricerca dello studio? Una prima riflessione è stata fatta sullo stato di salute generale degli anziani lombardi, nonostante ci siano ampie quote di anziani che vivono un relativo benessere, emerge un 15% di anziani con problemi di non autosufficienza parziale o totale. Contando anche la fascia di popolazione che supera gli 85 anni, dove si è fermata la ricerca, si calcolano oltre 400 000 anziani lombardi con problemi di non autosufficienza. Sono soprattutto “grandi anziani”, che abitano da soli e che spesso hanno bassi livelli di istruzione. Quasi un terzo degli anziani vive da solo. Ne emerge un dato impressionante: il 14% degli anziani ultraottantenni vivrebbe un’autoreclusione domestica importante. Questo significa che oltre centomila anziani lombardi si trovano a vivere confinati in casa, con evidenti problemi nella fruizione dei necessari servizi quotidiani. La ricerca evidenzia che, forse in modo inaspettato la solitudine è percepita maggiormente dagli anziani che vivono nei piccoli centri, dove ci si aspetterebbero maggiori legami corti e di vicinato, mentre si riduce per esempio a Milano, nonostante la quota di anziani che vive da sola nel capoluogo sia maggiore della media regionale.

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 18 FEBBRAIO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui