Comunque vada sarà… un successo. Almeno sul fronte economico. L’Atalanta chiuderà l’anno con il pieno di ricavi, se poi arriva anche l’Europe League tanto meglio, ma il fronte dei numeri, quelli del bilancio, è già una Champion’s League. In società si fregano le mani, un anno d’oro come questo sarà difficile ripeterlo. Gagliardini, Caldara e Kessié sono tre gioielli, mica solo per la pelota, ma anche e soprattutto per il bilancio, a cui vanno aggiunti i vari Conti, Petagna, Grassi e molti altri mentre si prepara il terreno per il lancio di un’altra nidiata, che dicono tutti sia da incorniciare, quella del ’99, con giocatori come Alessandro Bastoni, Emmanuel Latte Lath e Giuseppe Melegoni, tanto per citare solo i tre che babbo Gasp ha già fatto debuttare in serie A. Un lavoro che parte da lontano, dal 2011 ad oggi, senza contare le cessioni che ci saranno probabilmente in estate di altri pezzi da 90, Kessié su tutti, l’Atalanta ha scritto a bilancio plusvalenze e premi di rendimento legati ai ragazzi nati o cresciuti a Zingonia per 58,8 milioni di euro. E le cessioni di Gagliardini e Caldara (già avvenute) e quella che ci sarà di Kessie, hanno portato e porteranno in totale alle casse atalantine qualcosa come 60-70 milioni di euro. Molti di questi milioni dovrebbero essere reinvestiti nel nuovo stadio.
E intanto il polmone d’oro dei giovani è quello di Zingonia che è uno dei pochi centri sportivi di proprietà nel giro della serie A italiane…
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