ALBINO – Il cantiere in Via Marconi e la rabbia dei commercianti: “Col senso unico le nostre attività sono fortemente penalizzate”

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Viaggio tra esercenti e residenti delle vie Marconi e Mazzini: “Purtroppo il fine lavori è previsto a maggio e questi due mesi che mancano saranno duri per noi

 

La città di Albino in questi mesi è un grande cantiere aperto con diverse opere che si stanno realizzando e completando. Quest’anno, grazie anche ai fondi europei del Pnrr, sono stati inseriti nel Piano delle opere pubbliche 8 milioni di investimenti per nuovi interventi che riguardano le scuole, la sistemazione di edifici storici, la manutenzione straordinaria delle strade e le asfaltataure, la riqualificazione e l’ampliamento del centro di raccolta rifiuti comunale.

Queste opere da un lato miglioreranno la vita dei cittadini e daranno ad Albino una migliore immagine di città, ma dall’altro (soprattutto i cantieri stradali) stanno arrecando disagi ai residenti e alle attività commerciali presenti sul territorio. 

Prendiamo il caso di Via Marconi, meglio conosciuta come ‘la vecchia provinciale’, che giunge da Nembro e arriva fino al semaforo della stazione Teb. A metà febbraio sono iniziati i lavori per la sostituzione delle condotte del gas metano, che dovrebbero terminare all’inizio di maggio nel tratto di strada che va dal semaforo della Teb fino alla farmacia. Su quel tratto di strada ci sono, oltre alla farmacia, molti negozi e attività commerciali, tra cui bar pizzerie, un supermercato, negozi di telefonia e un centro medico.

Dall’inizio dei lavori è stata chiusa la parte della carreggiata in direzione di Nembro e sono stati messi due semafori provvisori all’inizio e alla fine del cantiere con transito alternato. Ma dal 28 febbraio scorso, con un’ordinanza del sindaco Fabio Terzi, la strada è diventata a senso unico e il tratto in direzione di Nembro è stato chiuso al traffico; le auto possono solo salire verso Clusone.

La chiusura della strada per tre mesi ha comportato la protesta di molti esercenti e qualcuno è addirittura andato in Comune a protestare. 

Due settimane fa – spiega Massimo, uno degli esercenti della zona abbiamo avuto un incontro col sindaco Terzi, a cui abbiamo chiesto di riaprire la strada rimettendo i due semafori, oppure due vigili a dirigere il traffico. Abbiamo proposto anche di far passare momentaneamente le auto davanti al parcheggio dove ci sono le nostre attività, ma il primo cittadino ha detto che questo non dipende da lui e che ha le mani legate, perché il cantiere è gestito dall’impresa. Un‘altra cosa per la quale ci siamo lamentati è la lentezza dei lavori, visto che sono previsti tre mesi per sistemare 150 metri di strada, con gli operai che se la prendono comoda: iniziano alle 9 del mattino e finiscono alle 17. Abbiamo sottolineato che col senso unico le nostre attività sono fortemente penalizzate, visto che i clienti che andavano verso Bergamo non si possono più fermare, purtroppo in un periodo come questo, non favorevole per la guerra, la crisi economica e l’aumento delle bollette. L’ultima bolletta della luce è di ottomila euro: stiamo lavorando in perdita. L’unica speranza è che finiscano i lavori prima di maggio e che ci venga riconosciuto dal Comune un indennizzo per il mancato fatturato. Noi chiediamo solo di poter lavorare”…

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