Michele Lorandi
Vuoi per deformazione professionale, ho sempre avuto un’attenzione particolare per le questioni legate alla viabilità, conscio delle problematiche legate alle caratteristiche strutturali delle strade e dei nostri centri abitati e consapevole soprattutto di come spesso cambiare le abitudini dei cittadini sia cosa ardua, per cui è pressoché impossibile accontentare tutti. Modificare la viabilità esistente, in particolare, richiede una certa dose di coraggio, oltre che di lungimiranza. Anche Costa Volpino non sfugge a questa regola: pur con una viabilità interna migliore di quella di Lovere, soffre dell’handicap di una viabilità a scorrimento veloce (la super, per intenderci) che non consente l’ingresso al Bersaglio in direzione Vallecamonica, portando la maggior parte del traffico Lovere-Pisogne e viceversa a transitare proprio per Costa Volpino e per il Ponte Barcotto, dove la rotatoria, pur migliore del preesistente impianto semaforico, non riesce ad evitare il formarsi di code. Una viabilità già fortemente congestionata nella parte passa del Comune (Vie Nazionale, Roma e Cesare Battisti), che negli anni ha portato le Amministrazioni a optare per scelte obbligate, ragionevoli o coraggiose, anche con dietrofront: all’intersezione Via Nazionale/Via Aldo Moro, altra arteria fondamentale che collega la parte alta del Comune e dove la presenza delle scuole impatta fortemente sulla fluidità del traffico, era stato imposto allo stop l’obbligo di svolta a destra (ancora presente), unitamente all’obbligo di proseguire dritto per chi transitava su Via Nazionale in direzione Rogno (nell’occasione erano anche stati debitamente occultati i cartelli di indicazione verso la parte alta del Comune)
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