Un sogno che si sta realizzando a poco a poco da un paio d’anni a questa parte, quello di aprire un’azienda agricola tra i boschi della Val di Tede, ma che Giulia Percassi, 21 anni, ha cominciato a coltivare fin da piccola, quando voleva stare sempre in mezzo agli animali anche se la sua non era una famiglia di allevatori. Di lì anche la decisione di diventare tecnico agrario e di riuscire a “contagiare”, trasmettendogli questa passione, anche il suo fidanzato, Federico Grassi, 25 anni anch’egli rovettese: “Cosa che non è stata difficile perché Federico, studente universitario di Psicologia, era molto interessato alle macchine agricole e anche a lui piacevano gli animali –dice Giulia -. Quando poi abbiamo visto questa cascina e questo posto della Val di Tede ce ne siamo subito perdutamente innamorati….”. Così nel marzo del 2020, in pieno lockdown, Giulia e Federico fanno nascere l’azienda agricola “Ol paghér” (L’abete) e cominciano ad allevare bestiame, partendo dai cavalli e dalle capre: “Le capre sono circa una quarantina, di razza Saanen, ci danno carne e il latte con cui prepariamo i nostri formaggi che poi commercializziamo tramite i social e che consegniamo a domicilio; a loro si sono aggiunte le quaranta galline ovaiole che razzolano libere in un appezzamento di prato e di bosco che abbiamo cintato e messo in sicurezza per loro, e quando è la stagione giusta prepariamo anche confetture e marmellate. Poi ci sono quattro asine che aiutano a tener puliti i boschi e che presto partoriranno facendo crescere la ‘famiglia’, e un piccolo allevamento, solo qualche cucciolata, di cani-lupo cecoslovacchi. I due cavalli sono da sella, se abbiamo qualche momento libero lo trascorriamo facendo trekking con loro”. Aver cura di tutto questo bestiame dà tanto lavoro ma anche tante soddisfazioni: “Le capre sono intelligenti e simpatiche, i capretti bellissimi, ed è sempre doloroso venderli perché li allattiamo fin dalla nascita col biberon e così si stabilisce con loro un rapporto speciale…Però la scelta di vendere carne è quella che ci permette di stare in piedi economicamente, e comunque non solo facciamo il possibile per far vivere bene i nostri animali, ma ci preoccupiamo anche di sapere, quando li vendiamo, in che mani e in quale stalla andranno a finire, di capire se i loro nuovi padroni li tratteranno bene….Per ‘stare in piedi’ è inoltre fondamentale produrre in proprio il foraggio….Agli inizi far quadrare i conti è stato piuttosto difficile, considerando anche il costo dell’affitto della cascina e l’acquisto dei (pochi) mezzi meccanici per la fienagione; oltre al fieno che produciamo qui e che spesso non è sufficiente, ne compriamo dagli agricoltori della zona, in modo che i nostri prodotti siano veramente a Km0 zero…
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