Crediamo proprio si sia trattato di un evento primo e finora unico per l’Università di Bergamo, perché se in passato qualche altro studente (due, se non ricordiamo male) si era laureato su un argomento come il gaì, il gergo dei pastori, lo aveva fatto alla Cattolica di Milano, e per giunta molti anni fa.
A concepire l’idea di una tesi del genere, per la sua Laurea Magistrale in Culture Moderne Comparate nella classe di Filologia Moderna del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Ateneo orobico, è stata Simona Mosconi, 25 anni, leffese, incuriosita da alcuni strani termini che sentiva nel discorrere quotidiano dei suoi parenti, la nonna in particolare, che spesso diceva:”Fim mia deentà bretina!”.
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