GORNO – AUSTRALIANI E MINIERE Assalto alla diligenza per impedire agli australiani di riaprire le miniere della Val del Riso: la storia

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Luigi Furia

Da qualche tempo su vari giornali appaiono articoli su una prossima apertura delle miniere di zinco delle valli del Riso e Parina, scritti che riportano delle volte pareri discordanti, sentiti dire, quindi è bene provare a fare un po’ di chiarezza. Gli australiani non hanno scoperto un nuovo giacimento di zinco, ma hanno semplicemente reso palese a tutti l’espediente, “povertà del giacimento”, usato dalle Partecipazioni Statali negli anni ‘70/’80 del secolo per giustificare la chiusura delle Miniere di Gorno. Procedura iniziata con la nomina di un commissario all’EGAM (Ente gestione aziende minerarie e metallurgiche) che ebbe il compito dello scioglimento dell’Ente nel 1975 e il passaggio delle aziende minerarie all’ENI (Ente nazionale idrocarburi) in gestione fiduciaria. Nel 1976 si decise la liquidazione delle unità produttive bergamasche dell’AMMI (miniere di Gorno e stabilimento elettrolitico di Ponte Nossa) che nel mare magnum del comparto minerario italiano erano le uniche con bilanci in attivo. La dura opposizione dei sindacati e di alcuni amministratori locali portarono a concordare un programma di ricerche e adeguamento delle gallerie per valutare le potenzialità del giacimento con rettifica e allargamento della galleria principale Riso Parina di circa 12 Km. e lo scavo di un fornello – galleria verticale – di circa 400 metri che collegava detta galleria con il livello Forcella in Val Parina….

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