Clusone IL CASO Una pallottola spuntata… dal nulla

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Era un lunedì di fine maggio, il 29. Sul calendario era indicata la festa di S. Massimo. Massimo Morstabilini era arrivato in ufficio a Clusone. Nella cassetta della posta le solite lettere commerciali del suo lavoro. Toh, c’è una busta gialla, quelle buste imbottite dove solitamente ci sono opuscoli pubblicitari. Massimo la apre con curiosità. E ci trova una pallottola (che poi verrà a sapere di calibro 9) e un biglietto: Adesso non si scherza più, testa di cazzo. Sul cinema hai rotto i coglioni”. Resta col fiato corto, non si è in consiglio comunale dove possono volare anche parole pesanti ma fanno parte del gioco. Massimo è in minoranza, con i colleghi delle altre due liste uscite sconfitte dal sindaco in carica Paolo Olini ha un buon rapporto, battaglie comuni e il tema di questi mesi è stato il Piano ex Mirage, insomma quella faccenda della nuova convenzione che dà la possibilità agli “attuatori” del Piano di avere altri 750 mq da destinare a negozi di vicinato, con il cambio di destinazione d’uso (prima era destinati solo a uffici), il che ha scatenato la rivolta dei commercianti del centro storico. Ma le minoranze hanno fatto di più, evidenziando a loro pareri delle inadempienze nella costruzione del complesso che sta a fianco del Conad, rilevando anche che si potrebbe configurare anche la realizzazione di una struttura di “media” grandezza, il che non sarebbe consentito. Poi hanno fatto rilievi anche sulla soluzione per lo standard di qualità, il famoso palazzetto che adesso si costruirà in Via don Bepo Vavassori, a ridosso del campo sportivo di Via S. Lucio, con la soluzione che gli “attuatori” pagheranno al Comune tutto l’importo e sarà il Comune a fare il bando di gara e realizzare la struttura..

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