ALTA VALLE – I ‘ragazzi’ di LO Studio e il progetto per il Ministero della Cultura: “Abbiamo trasformato la storia in podcast”

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Età media 25 anni. Un team di ragazzi del LO Studio (che sta per Lino Olmo Studio) hanno creato E-Archeo, il nuovo progetto multimediale del Ministero della Cultura: “Siamo stati contattati dall’Ales – racconta Silvia Bellucci, project manager – la società operativa del Ministero della Cultura per la realizzazione di audioguide per sei siti archeologici, un progetto che prevede la comunicazione di questi sei siti in forma digitale”. Silvia è seduta vicino ad Andrea Didonè, l’web master del progetto che hanno ‘partorito’ insieme a Luca Rinaldi, il Copy, colui che ha scritto i testi, e Michele Guerinoni il Ceo, insomma, il ‘capo’: “Una squadra affiatata – continua Silvia – con tanto entusiasmo e passione e quando c’è quello si va dappertutto”. Un format innovativo che porta l’utente, attraverso libere esperienze d’ascolto, non necessariamente in situ, a conoscere la storia di Cerveteri, Nora, Marzabotto, Velia, Egnatia, Alba Fucens, Desenzano e Sirmione, i sei siti archeologici interessati dal progetto, dalla viva voce di re, mercanti, vescovi e monaci vissuti nel passato, ma anche di oggetti “narranti” testimoni dell’intera evoluzione del sito archeologico nei secoli.  Un modo originale e sorprendente di riportare in vita antichi Romani, Etruschi, Fenici e Cartaginesi e avvicinarli al grande pubblico, permettendo di riscoprire e valorizzare quelle che oggi appaiono come “semplici” rovine: “Ci è stato consegnato il materiale scientifico – continua Silvia – siamo stati affiancati da esperti del settore e abbiamo dato il via al progetto, un lavoro di storytelling che racconta ogni sito e diventa un podcast, in un podcast è addirittura l’acqua che racconta. Storie che sono state registrate da uno studio di speaker a Roma da attori e doppiatori professionisti in doppia lingua, inglese e italiano, podcast da 45 minuti l’uno. La nostra mission è quello di rendere fruibile dal punto di vista digitale il patrimonio culturale istituzionale, renderlo fruibile a tutti, anche durante la visita del sito”. Come avete aderito al progetto? “Siamo stati contattati direttamente dal Ministero della Cultura, ci siamo fatti conoscere in questi anni per i siti che abbiamo realizzato in ambito turistico, da Visit Lake al sito della Valseriana, il nostro know how ci ha permesso di farci conoscere”.  Un’efficace partnership tra pubblico e privato in grado di coniugare archeologia, tecnologia digitale e nuove modalità di fruizione della cultura. E così il 6 giugno scorso, presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma…

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