In questi caldi giorni di luglio il Santuario della Madonna di Altino, nella Parrocchia di Vall’Alta di Albino, è stato meta di pellegrinaggi in occasione della festa per il 526° anniversario dell’Apparizione mariana e del ‘dono dell’acqua’. Già… un miracolo dell’acqua che servirebbe anche oggi, a oltre mezzo millennio di distanza, con fiumi in secca, caldo afoso e con prati, orti e campi agricoli assetati di quell’acqua che non c’è.
Il 23 luglio 1496, quattro anni dopo la Scoperta dell’America e la conseguente fine del Medioevo, era un giorno caldo, all’interno di un periodo afoso e di marcata siccità. Quinto Foglia, un contadino del paese, e i due figlioletti stavano lavorando nei boschi sul monte Altino ed erano stremati dalla fatica e dalla sete. Preoccupato per l’assenza di corsi d’acqua, il contadino invocò con fervore Maria, che apparve, invitandolo a battere con il falcetto una roccia vicina, da cui sgorgò l’acqua. Per ricordare il prodigio, la popolazione locale costruì poi un Santuario mariano, ampliato e abbellito nel corso dei secoli. Il gruppo statuario dell’Apparizione, scolpito nel 1865, fu incoronato il 23 luglio 1919 dal Vescovo Mons. Luigi Maria Marelli. Nel 1996 furono poi effettuati restauri radicali, che portarono alla luce antichi affreschi che secoli prima erano stati coperti dalla calce e in parte rovinati.
Adesso quello di Altino è uno dei Santuari mariani più frequentati e conosciuti della terra bergamasca. Una delle sue fortune è la posizione invidiabile, da cui si gode un bel panorama, a metà strada tra la Valle Seriana e la Valle Cavallina. Anzi, è proprio dalla valle solcata dal Cherio che arrivano molti pellegrini e devoti, proprio perché in Valle Cavallina non sono presenti Santuari dedicati alla Madonna….
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