BERGAMO – Il vento dell’est soffia sul cuore della Lega

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“Hanno dimenticato l’autonomia”. E’ la mormorazione e la rabbia nella pancia del Carroccio dopo essere precipitati nei voti dal 34% all’8%. E la mossa del fondatore, Umberto Bossi, di creare una “corrente” all’interno del partito (finora), “Comitato del Nord”, per rispolverare il progetto fondante dell’allora movimento, vale a dire la rivendicazione del Nord come locomotiva che è infastidita di dover trascinare vagoni che hanno il freno tirato, mette in discussione la politica “nazionale” di Salvini. Hanno ripreso fiato e parola i “bossiani”, Castelli, Speroni, Maroni… E si guarda a Zaia, il presidente del Veneto o a Fedriga, presidente del Friuli, insomma spira un forte vento dell’est. E c’è anche chi parla apertamente di scissione. Il problema è evitare una frantumazione, ci sono le elezioni regionali, la Lombardia, locomotiva per eccellenza. Se si perde quella, è uno sfacelo.

“Bisogna tornare a fare congressi, sentire i militanti”. In proposito c’era quel documento rimasto inascoltato, firmato dagli amministratori che rivendicava appunto di poter tornare ad avere voce in capitolo, troppi commissariamenti, troppe nomine calate dall’alto. Il congresso provinciale è fissato per il 20 novembre. Non lo si convocava da sei anni…

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