La visita “pastorale/politica” del Presidente Attilio Fontana ai Comuni del Lago d’Iseo ha avuto una sosta anche a Tavernola. Naturalmente si è parlato della grande frana, dello studio che dovrebbe poi consentire di fare lavori di contenimento e messa in sicurezza, della litoranea da mettere in sicurezza viste le interruzioni frequenti per caduta massi, la stessa pedonale-ciclabile del Corno, ferma proprio al confine di Tavernola.
E del… cementificio. In particolare si è rispolvera la convenzione del 2017 quandola precedente proprietà si era impegnata alla cessione di circa il 30% degli immobili inutilizzati dalla società. Convenzione restata lettera morta dopo il passaggio di proprietà a Italcementi. I rapporti tra l’Amministrazione Comunale e i vertici della società sono a zero da anni. Certo, c’è stato il covid e poi la grana della frana, la sospensione degli scavi con esplosivo a Ca’ Bianca di Parzanica che ovviamente non è stata gradita da Italsacci, anche se non direttamente imputabile al Comune di Tavernola.
Sulla litoranea passano ogni giorno circa 200 camion e il passaggio va moltiplicato per due, andata e ritorno dalla cementifera. E poi i documenti sottoscritti dal G16 (i Comuni rivieraschi) che vedono come il fumo negli occhi, anzi proprio come il fumo, quello stabilimento in attività quando tutti stanno pensando al turismo lacuale. Tavernola è il paese della rivierasca che ha un lungolago non all’altezza di Comuni anche più piccoli, che il loro l’hanno riqualificato e possono organizzare eventi di spessore che attirano migliaia di persone….
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