Renata è lì, sul lungolago di Spinone in una giornata d’autunno fuori stagione, di quelle che il termometro dell’auto segna 25 gradi e il tepore del lago fa da guscio. Renata, di Vilminore, abita a Schilpario, Val di Scalve, e sta tornando da Treviglio, più di 90 km, che percorre da sola quando va per curare il suo tumore al seno.
45 anni, capelli lunghi, occhi azzurri che ti inchiodano e sorriso che fa il resto. Focaccia vegetariana “Devo stare attenta al cibo” e birra piccola “quando esco dall’ospedale prendo sempre una birra piccola”. Renata Carizzoni lavora a Schilpario in Comune, ha due figli, un marito, mille progetti e… un cancro al seno, ma quello può attendere: “Perché io ho un sacco di cose da fare, sai che quando mi hanno detto che avevo un tumore ho pensato ‘ma con tutte le cose che devo fare’”, sorride. Renata ordina la sua focaccia vegetariana, niente insaccati, niente carni rosse, dieta bilanciata: “Per forza, certo, la carne rossa mi manca, ma va beh…”.
Un passo indietro: “Mia mamma si chiamava Matilde, è morta di tumore al seno nel 2009, aveva 60 anni, non aveva mai fatto visite, per questo credo che la prevenzione sia fondamentale, io il mio tumore l’ho scoperto grazie alla prevenzione, altrimenti avrei fatto la fine di mia madre. E’ morta dopo due anni di sofferenza, era troppo tardi, era già troppo esteso. Io ho scoperto di essere ammalata il 29 gennaio di quest’anno, ho fatto la solita mammografia ed ecografia che faccio ogni anno, come le mie sorelle del resto, da quando si è ammalata mia mamma e si sono accorti che qualcosa non andava. Mi hanno detto che nel giro di un anno il mio seno si era stravolto, non mi ero accorta di niente, non sentivo niente”.
Renata racconta e guarda verso il lago: “Il 2022 doveva essere per me un anno importante, un anno di grandi progetti, sto facendo la casa, e poi a livello lavorativo avevo in mente tante cose… e invece. Però dai, la casa la sto facendo lo stesso, per il resto aspetterò. Ho sempre desiderato una casa mia, vivo con mio marito e i miei due figli a Schilpario, ma non siamo soli, volevo una casa tutta nostra”…
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