VIAGGIO NELLE ECCELLENZE LOCALI – Il Caseificio Paleni di Casazza, le radici agli inizi del Novecento e lo sguardo rivolto al futuro

439

La nuova sede logistica di 2.000 mq, il latte bergamasco Doc, la Formagella Val Cavallina e le ultime novità, come il Fontal Orobico
Tra le numerose eccellenze della terra bergamasca un posto di rilievo lo occupa uno dei più famosi caseifici della provincia, il Caseificio Paleni di Casazza, che in oltre sei decenni di vita si è fatto conoscere e apprezzare per la qualità dei suoi formaggi, per l’attenzione alla tradizione e al territorio, ma, al tempo stesso, per la capacità di offrire ai consumatori nuovi prodotti innovativi.
Lo sguardo al futuro è infatti una delle caratteristiche di questa realtà imprenditoriale; lo dimostra la nuova sede logistica che, con i suoi 2.000 mq, si aggiunge a quella preesistente.
Il titolare, Claudio Paleni, è orgoglioso della storia di questa azienda, di questo caseificio fondato a metà anni Cinquanta dal padre Domenico. Le radici sono però molto più antiche e affondano agli inizi del Novecento, quando nonno Damiano produceva formaggio trasformando il latte raccolto nei pascoli del Monte Avaro, in Alta Valle Brembana. Una storia che continua e che si evolve continuamente, come spiega Claudio.
“In questi ultimi anni abbiamo introdotto diverse novità nella nostra produzione di formaggi. Pur mantenendo la tradizione di produzioni storiche e affermate, come la Formagella Val Cavallina e il Branzi, il caseificio si è evoluto, intensificando le produzioni con alcune novità. Abbiamo infatti ampliato la varietà dei nostri prodotti, puntando sempre sulla qualità. Poi, ovviamente, i nostri formaggi tradizionali continuano ad essere i più richiesti dai clienti, ma anche altri si stanno facendo strada, riuscendo a farsi apprezzare dai consumatori”.
Quali sono questi nuovi formaggi da voi prodotti? “C’è, ad esempio, la Cavallina alla Birra, che è una formagella con aggiunta di birra locale (prodotta dal Birrificio Val Cavallina), una birra scura che conferisce una discreta colorazione marrone, con un leggero sapore che però non copre quello del formaggio. C’è poi la Toma al Rosmarino, con quel tanto di rosmarino che conferisce al prodotto il tradizionale aroma, che è particolarmente apprezzato dal consumatore. Oppure la Toma al Pepe Rosa, una tometta affumicata con legno di faggio… ma potrei citarne altri. Si tratta di nuovi prodotti che nascono dalla nostra volontà di cercare nuove soluzioni”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBRE

pubblicità