Alla fine il “Boris Godunov’ di Mosurgskij, ha convinto tutti. Scontato il consenso di Mattarella e Meloni ma tutti gli altri sono d’accordo. Guadagnino: “Per fortuna abbiamo un’opera russa”. James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera: “E’ un atto di civiltà”. La serata del 7 dicembre è stata vista in sala da 1919 spettatori, per un incasso totale di 2.497.019 euro. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del teatro. Un incasso superiore a quello del Macbeth dello scorso anno, che fa tornare il teatro ai livelli delle stagioni precedenti la pandemia. Il Boris Godunov di Modest Petrovic Musorgskij ha convinto tutti, con la direzione del maestro Riccardo Chailly e con la regia di Kasper Holten, che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala. L’opera russa quindi ha messo tutti d’accordo. Sono in molti a raccogliere la linea dei politici, ovvero che la cultura russa vada ‘difesa’ (von der Leyen) o ‘scissa’ (Meloni) da Putin. Dostojevskij, Tolstoj e Puskin sono un’altra storia. ‘Grande musica’, per il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. ‘Musorgskij è stato un rivoluzionario che ha recuperato le tradizioni popolari russe’, ha ricordato il gallerista Jean Blanchaert. ‘Io sono contrarissimo alla cancel culture – aggiunge Morgan -: Aleksandr Skrjabin è il musicista che preferisco’. E ora si entra ufficialmente nel clima natalizio.