I più ottimisti sostengono che la cattura dopo 30 anni di latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro rappresenti la fine di Cosa Nostra per come l’abbiamo conosciuta finora, cioè una struttura organizzata, fatta di famiglie, commissioni e comitati. Quantomeno, sarebbe la fine della mafia stragista un tempo guidata da Totò Riina, proprio a 30 anni esatti (era il 15 gennaio 1993) dell’allora boss dei Corleonesi.
Messina Denaro, arrestato dai ROS in una clinica privata dove stata facendo alcune terapie, era da decenni al vertice della gerarchia mafiosa siciliana. Si vedrà nel prossimo futuro se, effettivamente, fosse ancora lui a guidare la mafia o se la lunga latitanza e la malattia (è stato operato per l’asportazione di un tumore ed è ancora in terapia) hanno favorito nel frattempo la salita al potere di altri boss. Il suo, comunque, era il nome più famoso tra i boss mafiosi ricercati dalle forze dell’ordine e il suo arresto rappresenta un indubbio successo per lo Stato, proprio come era capitato con la cattura, a suo tempo, dei suoi amici Riina e Bernardo Provenzano.
La speranza di tutti è che la cattura del sessantenne superboss determini nel breve periodo una crisi di leadership nella gerarchia mafiosa con un conseguente indebolimento di Cosa Nostra (foto ANSA).