Francesco Pegurri, 25 anni, liceo Artistico a Lovere, qualche anno a disintossicarsi dalle matite e poi via, a capofitto dentro l’arte e l’arte dentro lui. Nel suo studio ricavato nella casa dei genitori a Sovere, zona Santuario per intenderci, alle pendici della meraviglia, a creare uno stile unico che qui in redazione scherzando qualcuno ha definito il ‘pegurrismo’ dal suo cognome perché in effetti un nome per questa tecnica affascinante non c’è. Ma andiamo con ordine. “La passione per il disegno me l’ha trasmessa mio padre Ugo che ora fa la guida alpina – racconta Francesco – lui non ha potuto fare lo scientifico ma la passione gli è rimasta e così quando ero piccolo continuavo a chiedergli di disegnarmi alcune cose, ero affascinato dalla rappresentazione che faceva mio padre. Andavo a periodi, ad esempio quando partivo con la fissa, per esempio, degli animali volevo che mi disegnasse sempre cavalli o scimmie o quello che in quel momento mi piaceva”.
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