“Fin da piccola nutrivo due grandi sogni: crescere una famiglia numerosa e fare l’insegnante. Li ho realizzati entrambi e sono una donna felice”.
Entra subito in argomento, Chiara Calzaferri, classe 1975, che con Gianluigi Cominelli ha costruito la famiglia che tanto desiderava:
“Sì, abbiamo sei figli, di cui i primi cinque vicinissimi di età perché volevamo che crescessero insieme; a 39 anni però, dal momento che ormai erano grandicelli, abbiamo pensato che poteva starcene anche un altro, e così, buona ultima, è arrivata Rachele, la ‘cuacìna’ della tribù…”.
Ma andiamo con ordine. Chiara nasce da Francesca Bonicelli e Domenico Calzaferri, imprenditor multiforme molto conosciuto nella nostra Valle, ed ha un fratello maggiore, Nicola. Dopo il Liceo, ottiene la laurea in Lingue all’Università di Bergamo e comincia a lavorare nell’impresa paterna. Poi conosce Gianluigi, complice la passione per la musica, perché suonano entrambi nella banda dei rispettivi paesi, Villa d’Ogna e Parre, compagini musicali che da sempre coltivano rapporti di scambio e di collaborazione. Nel 2001 si sposano, e dopo un paio d’anni ecco arrivare il primogenito, Samuele, ora studente di Economia all’Università di Verona. Nel 2004 arriva Benedetta, che ora frequenta il Liceo Artistico a Lovere; nel 2006 Veronica, che studia Turismo al “Fantoni”; nel 2008 Pietro, che frequenta la prima Liceo Scientifico sempre al “Fantoni” e nel 2009 Cecilia, ora studentessa di terza media. Infine, come già detto, nel 2014 ecco arrivare anche Rachele, che ora frequenta la terza elementare:
“I miei figli li ho allattati tutti fino ad un anno, e naturalmente finché sono stati grandicelli non c’è stato molto tempo per dormire e per riposare, le esigenze dei piccoli sono molte e poi ci si mettono anche le malattie dell’infanzia…insomma, ricordo che ad un certo punto ho trasferito la macchinetta dell’aerosol in cucina e lì è rimasta per un pezzo, era diventata ormai parte integrante dell’arredamento perché era sempre in attività…Devo anche dire però che sono stata fortunata perché avevo l’aiuto di mia mamma, che mi è sempre stata vicinissima, e di mio marito, da sempre “il cuoco della cena” oltre che appassionato ortolano e apicoltore. Ecco, il momento della cena è stato sempre ‘sacro’ e irrinunciabile, perché ci si ritrova tutti intorno alla tavola, anche se adesso ci manca spesso durante la settimana, la presenza di Samuele…”.
All’asilo nido i suoi figli Chiara non li ha mandati:
“Con tanti fratellini non avevano certo problemi di socializzazione! Inoltre c’erano i cuginetti e gli amici, la casa era sempre pina di bimbi e volevo godermeli tutti. Poi naturalmente hanno frequentato la scuola dell’infanzia, un’occasione in più per fare nuove amicizie che poi naturalmente si portavano anche a casa. E’ poi bellissimo constatare come i miei figli siano tutti diversi tra loro, per carattere, per personalità, per gusti e preferenze, eppure così legati tra loro, così ‘complici’ anche nel combinare marachelle o per fare scherzi e prendersi in giro, capaci di collaborare tra loro, di organizzarsi autonomamente ma anche di aiutarsi nelle loro attività…
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