I “Curati” di una volta avevano l’occhio lungo, la passione anche per la storia e la cultura del paese. Rocco Zambelli (allora appunto “Curato” di Castione) fu il primo a intuire che in zona “Castello” di Castione c’era un sito archeologico importante. Erano gli anni dell’immediato dopoguerra. Un ragazzo di allora (padre del sindaco attuale) un giorno gli portò un “reperto”, una specie di pugnale, trovato nel grande prato del “Castello”. Fu un altro “Curato” don Giulio Gabanelli a riprendere qualche anno dopo l’interesse per quel “sito”. Il tutto fu abbandonato, Castione stava esplodendo per il turismo, a chi poteva interessare “scavare” nel passato remoto?
Adesso c’è il tempo delle riscoperte, magari proprio con finalità turistiche.
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