TORRE BOLDONE – Il supermercato spacca il consiglio: accuse e tensione ma il referendum si farà

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«C’è stata una accesa discussione. Noi abbiamo ottenuto di fare il referendum ma loro della maggioranza girano sempre la frittata a loro favore. L’obiettivo l’abbiamo raggiunto, però in un clima di schernimento dell’amministrazione nei nostri confronti, solo perché abbiamo tirato fuori questo argomento. Questo modo di fare arrogante e dispotico è tipico loro. Però noi continuiamo la battaglia per dire no al supermercato a Torre Boldone». È perentorio il commento di Simonetta Farnedi, capogruppo della lista civica “Torre Ideale” a proposito del Consiglio comunale straordinario di lunedì 6 marzo, voluto dalle tre minoranze compatte.

«Purtroppo qui a Torre Boldone funziona così: sembra che noi dell’opposizione siamo qui a fare polemica e loro dell’amministrazione sono quelli disposti al dialogo con i cittadini. Questo non è assolutamente vero». Continua Farnedi: «Io ho faticato per avere i documenti, ho dovuto addirittura minacciare di fare un esposto ai Carabinieri se non avessi avuto la documentazione. Inoltre il 30 gennaio, dopo lo scorso Consiglio comunale, non sono stata informata dall’amministrazione su questo progetto del nuovo supermercato. Mi hanno esclusa perché quattro anni fa facevo parte della maggioranza e adesso mi ritengono una ribelle. Questo comportamento è da disapprovare. Loro della maggioranza non mi hanno mai contattata per informarmi. Ho scoperto di questo progetto attraverso i social. Vi rendete conto la serietà di questa amministrazione? Mi chiedo pure perché non ci hanno contattato prima per dirci che il regolamento comunale va sistemato prima di poter fare il referendum. C’è anche da dire che sicuramente l’amministrazione è da più di otto mesi che parla con la proprietà della zona verde perché c’era un piano attuativo molto sviluppato e dettagliato».

Dello stesso tono è il resoconto di Monica Pellizzari, detta Luna, rappresentante della lista “Torre Boldone – Punto e a capo” a proposito del Consiglio comunale straordinario. «Oggettivamente penso che se ci fosse una vera collaborazione, come dice il sindaco Macario, il segretario comunale avrebbe dovuto contattarci prima dello svolgimento del Consiglio per dirci che prima di proporre il referendum andava sistemato il regolamento. Inoltre il sindaco doveva convocare la riunione dei capigruppo per concordare lo svolgimento tecnico del Consiglio. Entrambe le cose non sono state assolutamente fatte. La collaborazione non esiste nella maniera più assoluta: noi veniamo a sapere delle delibere solo quando loro dell’amministrazione decidono, a loro piacimento, di pubblicarle».

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