Alla fine, durante la seduta di lunedì 27 novembre, anche la maggioranza, forse per allentare la tensione cresciuta con la presenza di circa cento aderenti al comitato noparking, ha votato l’ordine del giorno grillino (depurato dalla parte che imponeva lo stop ai lavori) con la richiesta di maggior dialogo e un controllo serrato dei lavori.
Ma quella che è andata in diretta streaming è stata anche la fiera delle falsità e contraddizioni, con esponenti politici che, per cavalcare la protesta a pochi mesi dalle elezioni, hanno fatto un salto carpiato con avvitamento motivando posizioni diametralmente opposte a quelle prese anni prima sullo stesso progetto.
Perché il progetto del parking sotto il parco ex faunistico non nasce ieri, ma nel lontano 2002, quando tanti consiglieri comunali di oggi già frequentavano l’aula di Palazzo Frizzoni, magari con ruoli diversi.
Nel 2002 l’allora sindaco Cesare Veneziani, ed il suo vice Franco Tentorio, decisero di prevedere un parcheggio sotterraneo da circa 460 posti (parte a rotazione e parte per residenti) sotto il Parco della Rocca (ex faunistico), con accesso appena dopo il campo della Fara.
Alla successiva gara del 2003 i lavori (in project financing) vengono assegnati alla Bergamo Parcheggi S.p.A., società guidata da Parcheggi Italia (che già gestisce tre parcheggi in Bergamo e decine in tutto lo stivale), e partecipata, con quote di minoranza, da ATB e dai soci costruttori Cividini, Cavalleri, Locatelli (ma adesso la compagine sociale comprende solo Parcheggi Italia e ATB, rispettivamente al 68% e al 32%)….
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