Maiali… e ancora maiali. 600, 1000, o 1750… oppure nessuno? Non è che a Casazza si parli solo del gigantesco allevamento di suini che starebbe arrivando, perché argomenti che nel corso dell’ultimo anno sono riusciti a far discutere ce ne sono altri, dai parcheggi sulla Nazionale (il tema più in voga in questi ultimi mesi) alla ‘rotondina’ dei Carabinieri, dal cantiere di Palazzo Suardini alla segnaletica stradale. Senza poi dimenticare (ma qui bisogna tornare un po’ indietro nel tempo) alle polemiche sulle puzze causate dall’allevamento di galline o dalla colonia di gatti.
Stavolta l’animale al centro della discussione è il maiale, che da tempo immemore è parte della società umana. In un tempo ormai lontano (ma non lontanissimo) molte famiglie delle nostre zone (ma questo capitava in tutto il mondo, tranne nelle popolazioni che, per motivi religiosi, non mangiano carni suine) allevavano uno o più maiali.
Ma è proprio qui che sta il nocciolo della questione. In passato gli allevamenti suini erano particolarmente ridotti, non erano certamente intensivi. Oggi, al contrario, accanto al contadino che alleva qualche maiale lasciandolo magari anche libero nel prato, ci sono allevamenti con centinaia o, addirittura, migliaia di capi di bestiame.
Ed è proprio il fantasma di un mega allevamento di questo genere che sta aleggiando delle teste della gente di Casazza. All’inizio si parlava di 600 maiali (che sono tantissimi), poi si è parlato di un migliaio e adesso addirittura di 1750 suini.
Una mega porcilaia a qualche centinaio di metri dalle abitazioni. E, ovviamente, gli abitanti di Casazza (ma anche quelli della vicina Gaverina Terme) sono preoccupati e arrabbiati… o meglio, incazzati.
Sì, perché è proprio da una lettera giunta alla redazione del nostro giornale (firmata, appunto, da un gruppo di cittadini che si autodefinivano ‘incazzati’) nell’autunno del 2021 che è nata l’epopea del mega allevamento di maiali.
Facciamo quindi un ripasso della questione. La prima lettera del ‘Comitato di cittadini incazzati’ che ci è arrivata si rivolgeva direttamente al sindaco di Casazza Sergio Zappella: “Nella precedente Amministrazione è stata data l’autorizzazione per costruire due stalle per sole capre, in località Fontane di Leffe. Poi sono arrivate anche le mucche e poi i maiali. I maiali poi sono stati rimossi per la puzza che girava nell’aria irrespirabile. Dare un permesso senza avere una fogna è stata una cosa vergognosa, le vallette dove si poteva anche bere sono diventate uno scolo per il letame. In questi giorni siamo venuti a conoscenza della vendita/affitto delle due stalle, se rimanessero le capre si potrebbe sopportare, anche le mucche, ma siamo venuti a conoscenza che arriveranno 600 e più maiali. Lei è a conoscenza di tutto questo cambiamento? Ci hanno riferito che hanno avuto l’autorizzazione da parte del Comune di Casazza per il cambiamento. Ѐ vera questa cosa? Speriamo di no, lei si immagina la puzza che si sentirà in tutto il paese di Casazza, i versi dei maiali e il liquame dei maiali andrà ancora nelle vallette adiacenti? Prima si andava al Carecì, si prendeva l’acqua e si poteva bere, ora invece è imbevibile. Speriamo che lei ragioni con la propria testa”. Questo accadeva all’inizio di ottobre….
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