In quarant’anni ha visto passare centinaia di ragazzi. Li ha lavati, curati, rimproverati, confortati, rincorsi a volte. Poi se ne sono andati chissà dove. “Ogni tanto scappavano. Come quei due, avranno avuto 15-16 anni, che sono riusciti ad arrivare fino in Sicilia, hanno rubato una macchina, ma quella si è fermata per un guasto, uno guidava e l’altro spingeva,
Li hanno fermati i Carabinieri che, non sapendo nulla, si sono anche offerti di aiutarli a spingere… Poi però me li hanno riportati qui”. Il qui è il grande complesso del Patronato S. Vincenzo di Clusone. A raccontare non è Don Martino Campagnoni, ma la sua “perpetua”. “No, non mi offendo, anzi mi piace essere definita ‘la perpetua di don Martino’. Sono qui da 41 anni, ho cercato di aiutare tutti. E adesso che sono io ad aver bisogno, non ho chi mi aiuta”. Ma poi precisa: “Però non mi manca niente, qui al Patronato e il Superiore mi ha detto anche stamattina che posso stare qui quanto voglio”.
Carla Vergani è la “perpetua” di Don Martino Campagnoni, storico direttore del Patronato. Ma il termine “perpetua” (che rimanda, ormai serve precisarlo, al personaggio manzoniano) è riduttivo, è stata in pratica la tuttofare del Patronato di Clusone dal 1974 ad oggi, 41 anni passati senza prendere mai prima una lira e adesso un euro. (…)
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