Alla fine Davide Fontana se l’è…cavata con 30 anni di carcere. La Corte d’Assise di Busto Arsizio (Varese) ha fatto cadere le aggravanti della crudeltà, della premeditazione e dei motivi futili. Facciamo un passo indietro, Fontana reo confesso di aver ucciso Carol Maltesi nel gennaio del 2022. Legata, colpita a martellate, infilandole un coltello in gola mentre giravano un filmino hard nella sua casa di Rescaldina. Fontana era il suo compagno. E l’ha picchiata con un martello. L’ha ripresa con una telecamera. Massacrata con un coltello, sgozzata, poi fatta a pezzi e congelata per due mesi in un freezer che aveva comprato su amazon subito dopo il delitto. E poi due mesi dopo in auto è andato verso Paline, vicino a Borno e ha getto i resti in una scarpata. Resti che sono stati ritrovati per caso da un escursionista. L’omicidio è stato fatto risalire al 10 gennaio. Quel giorno Carol e Davide stavano girando insieme un film per adulti ma a un certo punto arrivò la telefonata dell’ex di Carole che le chiedeva quando pensava di trasferirsi a Verona, Carol stava cercando casa in affitto per stare vicino al figlio. Ma appena riattaccato il telefono, Davide ha cominciato a picchiarla con un martello. Carol aveva un figlio di sei anni. Carol aveva anche due genitori, che non si sono certo strappati le vesti per organizzarle un funerale. Perché dopo i due mesi nel freezer di Fontana, Carol ne ha passati altrettanto in una cella frigorifera a Rescaldina, perché nessuno si accollava le spese del funerale. E a 26 anni senza amore addosso e dentro è una faticaccia. La Procura aveva chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. E maxi risarcimento per i genitori di Carol, 500 mila euro, e per il figlio di Carol. E invece la Corte d’Assise ha deciso diversamente.
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