FONTENO – Mamma Katy e sua figlia Isabel, morta di leucemia: “7 anni dopo siamo riusciti a realizzare la sala operatoria e il ‘Mare di Isabel’ che riempie di colori e sogni l’ospedale… Quel giorno che Isabel ha visto il mare…”

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Katy entra con il sorriso in redazione, un sorriso che ti spiazza, che ti si appiccica sul cuore. Dietro quel sorriso c’è Isabel. Sempre. Katy è la mamma di Isabel, di cognome Pedretti, che se n’è andata in un giorno di primavera del 2016 a causa di quella leucemia che aveva bussato per la seconda volta nella sua vita, nel pieno dell’adolescenza, quando i sogni iniziano a prendere forma, quando i progetti più belli colorano le giornate. Isabel, che viveva a Fonteno, affacciata sul quel lago che nutriva i suoi sogni di sedicenne che si è portata via quel giorno, lasciando alla mamma la missione più importante: tenere acceso quel sorriso ovunque, anche sul volto dei bambini che combattono come ha sempre fatto lei. È iniziata così, sette anni fa, una lunga strada che è arrivata fin qui, all’inaugurazione di una nuova sala operatoria e di quel ‘mare di Isabel’ all’ospedale Civile di Brescia. Gli occhi di mamma Katy si fanno subito lucidi, le lacrime le rigano il viso: “È stata un’emozione indescrivibile vedere questo progetto partito dalla gente di Fonteno e realizzato grazie agli eventi creati d’estate e alle donazioni delle persone che credevano in tutto questo. Sette anni e quasi 58mila euro raccolti e consegnati all’associazione Abe di Brescia che ci hanno permesso di realizzare tutto questo. Perché? Perché Isabel era guarita, era rinata e quando, dopo quattro anni e mezzo la malattia ti ripiomba addosso è dura da affrontare. Non sopportava l’idea di rientrare, di rivedere i bambini, la sofferenza, il rischio di infezioni che correvi per andare dal reparto di oncoematologia pediatrica alla rianimazione pediatrica, passando dai corridoi degli ambulatori e arrivare al pronto soccorso pediatrico dove c’era la sala d’attesa piena di genitori e bambini in visita. Senza parlare delle lunghe attese per le sedazioni che dovevano essere fatte a digiuno”.

Insomma, mamma Katy doveva dare forma a tutto questo: “Ho incontrato delle persone speciali lungo il cammino, quando il dottor Lombardo, direttore sanitario dell’ospedale mi ha dato l’ok al progetto, ho chiesto un aiuto ad Alessandro Bigoni, che fa parte del comune di Fonteno e Paolo Filippi per affiancarmi nel dar vita al progetto. E poi ho incontrato delle infermiere che hanno seguito passo dopo passo la realizzazione del progetto e i direttori sanitari che si sono susseguiti nel tempo e che mi hanno sempre sostenuto. Ce l’abbiamo fatta e siamo riusciti a realizzare la sala operatoria ‘D’, la quarta per l’ospedale e verrà utilizzata per i bambini oncologici, che non dovranno più fare lo stesso tragitto di Isabel, ma dovranno uscire dal reparto, prendere l’ascensore, salire al terzo piano ed entrare direttamente nel blocco operatorio e quindi si riducono i tempi di attesa. Questa è la priorità, ma poi verrà usata anche per tutti i bambini della pediatria e più avanti, con i macchinari che abbiamo acquistato, sarà possibile anche fare i trapianti”.

E poi il meraviglioso ‘mare di Isabel’: “Questa parte di progetto è stata creata da Ospedali Dipinti, dall’artista Silvio Irilli… lui ha capito subito cosa volevo e il risultato è meraviglioso. I bambini per qualche istante restano così sorpresi che si isolano da ciò che stanno vivendo… Isabel è riuscita a fare tutto questo e il loro sorriso è una bella vittoria”.

Una vittoria che profuma anche di solidarietà: “È stato un percorso molto lungo con due anni di stop per il Covid, ma sono state tante le persone che hanno contribuito e senza di loro non sarebbe stato possibile. È un po’ come quando ti ammali che devi trovare l’appoggio di qualcuno, ecco, anche questo è stato un bellissimo gioco di squadra”.

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