SS42 – Avanti adagio, variante pronta non prima di 5 anni. E intanto c’è la grana del ricorso contro la rotonda delle Terme

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No, le Olimpiadi invernali del 2026 a Cortina d’Ampezzo non sono state spostate, come avevano ironicamente chiesto al nostro giornale gli ex sindaci di Trescore Balneario Mario Sigismondi e di Ranzanico Aristide Zambetti (Araberara del 23 giugno). Però, alla fine, la famosa variante di Trescore/Entratico si farà (e questa è già una buona notizia…) ma non prima del 2026. In pratica, i pochi chilometri interessati dalla variante saranno pronti quando sarà quasi ora di fare le Olimpiadi seguenti, quelle del 2030 (che non si sa ancora dove si terranno).

Ci vorranno infatti almeno cinque anni! Però, verrebbe da dire “Chissenefrega!”, perché l’importante è che l’opera venga realizzata. Certo… è un’opera che si sta facendo desiderare da troppo tempo, ci sono incredibili ritardi, costa molto (adesso siamo arrivati alla bellezza di 207 milioni di euro) e la zona interessata è di una manciata di chilometri. Però non è vero, come qualcuno afferma, che è un’opera non importante o addirittura inutile.

Come sottolineato nella serata di lunedì 3 luglio durante un incontro pubblico nella sede del PD di Trescore Balneario, durante il quale sono state esposte le ultime novità su SS42 e SP89, la variante di Trescore/Entratico è fondamentale per quello che accadrà in futuro… anche se in un futuro non molto prossimo. Come sottolineato da tre big del PD orobico che hanno partecipato all’incontro (Giovanni Sanga, Mario Barboni e Mauro Bonomelli) la variante che tutti aspettano con ansia non è che una tappa di un lungo percorso.

Un percorso che, una volta ultimato, porterà l’attuale superstrada non solo a Entratico, ma anche a Casazza e (chissà?) addirittura a Sovere, quindi nell’Alto Sebino. In questo, il più ‘sognatore’ (ma i sogni sono importanti, soprattutto quando ci si impegna per concretizzarli) è stato l’ex consigliere regionale Barboni, che ha sottolineato l’importanza ‘produttiva’ della Statale della Val Cavallina, che non è solo una strada frequentata dai turisti, bensì un’arteria che attraversa due delle aree più produttive d’Europa, cioè le province di Bergamo e Brescia. “Se non si parte con questa variante – sottolinea il ‘sognatore concreto’ Barboni – non si arriverà mai a portare quella strada non solo a Casazza, ma anche oltre il lago di Endine, a Sovere e nell’Alto Sebino, collegandola con la Val Camonica”.

Già, la Val Camonica. Conosciamo tutti la superstrada che nel corso di una trentina d’anni è stata realizzata nella valle solcata dal fiume Oglio. Anche quella era stata fatta un lotto alla volta, ma pian piano si è arrivati a Forno Allione, nel Comune di Berzo Demo, e già si stanno posando le basi per il tratto che la porterà a Edolo.

Perché ciò che è stato fatto in Val Camonica non dovrebbe avvenire anche nella nostra povera Val Cavallina?

Forse perché gli amministratori locali della valle bergamasca sono più divisi e, quindi, meno incisivi di quelli della valle bresciana? Parrebbe di sì. Un esempio di questo lo si è visto anche nella vicenda della rotatoria delle Terme di Trescore. Bonomelli, che in provincia ha la delega alla Viabilità, si è impegnato a fondo per quest’opera che è sganciata dalla variante, ma che promette di avere un impatto importante sulla viabilità. In pratica, si tratta di fare una rotatoria nell’area compresa tra il parcheggio delle Terme e la strada che conduce a Zandobbio, dove cioè si trova l’attuale semaforo, odiatissimo da chi ogni santo giorno passa in auto, moto o camion per questa strada. Ebbene, tutto sembrava pronto per dare il via al cantiere della rotonda quando è arrivata la notizia che la società Terme di Trescore Spa ha presentato al Tar una richiesta di sospensiva…

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