Io ti sbircio
Lassù e tu mi sbirci quaggiù
come se io fossi una scacchiera
di battaglia navale
non so ancora dove
qui affonderò
ma tu lassù
segnerai una fenditura
con la biro blu
degli occhi
e mi porterai in salvo
su una terra consegnata
un tema della luce
senza crepe: tu m’insegni
il filo la tela
la presa l’abbandono
tenere restare stringere
e poi rinascere.
Se ti va.
Vieni ad aprire le finestre delle
mie ore, ho bisogno
d’aria nuova
sui giorni di questo cuore.
Ho bisogno del tuo alito
Che era sempre aria nuova
Che lo sarà sempre
Anche da lassù
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 LUGLIO