OMICIDIO LAURA BIGONI – Cronaca di un delitto

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È domenica mattina. Alle sette gli zii vanno a chiamare una giovane milanese, originaria di Clusone, dove ha un appartamento in via Mazzini, 80. Erano d’accordo di fare una gita in montagna.

Esce del fumo dall’appartamento. La ragazza viene trovata uccisa a coltellate. Il materasso cova il fuoco del tentativo di incendiarlo. Si apre così il caso di Laura Bigoni che per tutti, giornali e TV, diventerà uno dei “gialli dell’estate”. In serata vengono interrogate dai Carabinieri varie persone, tra cui il (ex?) fidanzato di Laura. Laura era a Clusone da sabato 24 luglio, prima con il padre Angiolino di 53 anni, la mamma Maria Facchi di 49 anni, la sorella Luciana di 24 anni. Avevano partecipato a un matrimonio di una parente. I genitori e la sorella erano tornati a Milano (dove i genitori erano titolari della portineria di uno stabile in cui abitava anche l’attore premio Nobel Dario Fo che a Laura aveva anche fatto un ritratto) e Laura era rimasta a Clusone. La ragazza era impiegata al Comune di Milano come addetta alle pulizie. Dalle prime indagini si sa soltanto che le ultime ore Laura le ha trascorse presso la discoteca “Collina Verde” di Clusone, dove era stata accompagnata da Pietro Serturini, il custode del parcheggio del locale, che abitava al piano terra dello stabile di via Mazzini. Si sa che ha abbandonato il locale alle 3 di notte. Dove si è diretta? Non si tratterebbe di un delitto di rapina, non mancando nulla dall’appartamento.

2 AGOSTO

Si ricostruiscono i movimenti della ragazza: è stata nella discoteca del “Collina Verde” di Clusone fin verso le 3 del mattino.

Si viene a sapere che è stata accompagnata a casa da un giovane, definito dai giornali e TV “il biondino” (si scoprirà che non è affatto biondo). L’ex fidanzato, un giovane elettricista milanese, nell’interrogatorio fornisce un alibi: ha dormito a casa della sua “nuova” fidanzata (che poi era sempre rimasta tale anche durante la relazione del giovane con Laura). Laura e il giovane di Endine (conoscenza occasionale) tornano a casa ma (è la testimonianza del giovane) vedono le luci accese. Laura pensa al ritorno imprevisto dei genitori. Allora i due si sarebbero diretti in pineta.

Quante ore sono passate dal delitto al momento del ritrovamento del cadavere? Chi era in casa alle 3 del mattino quando i due giovani vi sono tornati? L’assassino ha aspettato Laura in casa? Perché non si sono sentite urla della ragazza e apparentemente non ci sono segni di lotta? Per il tentativo di incendio del materasso si viene a sapere che è stata usata della lacca per i capelli con la quale si è spruzzato il materasso prima di dare fuoco. Chi era a conoscenza d questo dettaglio tecnico? Si saprà poi che l’ex fidanzato è vigile del fuoco volontario. I sospetti, quindi, vanno in quella direzione e si fanno consistenti. Ma ha un alibi inattaccabile. I giornali e le TV si gettano sul “giallo dell’estate” con richiami al “delitto di via Poma”, in cui, il 7 agosto del 1991, era stata uccisa a Roma una giovane, il cui assassino non è mai stato trovato.

3 AGOSTO

Viene rivelato il nome del giovane che ha accompagnato Laura a casa la notte del delitto. È un giovane di Endine, Marco Conti, 23 anni, che i giornali continueranno a definire “Il biondino degli orecchini”.

Il Sostituto Procuratore Maria Vittoria Isella interroga Marco Conti, Pietro Serturini, 63 anni, il custode del parcheggio del “Collina Verde” e la moglie Teresa. Marco Conti avrebbe raccontato che, dopo aver visto la luce ad essere andati a fare un giro in pineta, i due giovani sarebbero tornati e, avendo visto le luci spente, Laura sarebbe salita mentre Marco parcheggiava l’auto. Poi Marco avrebbe suonato il campanello per richiamare l’attenzione di Laura ma, non rispondendo nessuno, se ne sarebbe andato. E proprio nell’allontanarsi avrebbe sfiorato un’ombra, una persona che, sostiene, lo avrebbe addirittura inseguito in auto per le strade di Clusone. Un altro giovane parla addirittura di minacce verbali da parte dell’assassino al giovane di Endine che così sarebbe scappato. Da qui l’inseguimento. Pietro Serturini a sua volta avrebbe confermato di essere tornato a casa alle 4 del mattino, dopo il lavoro. Emerge anche il fatto che Laura Bigoni risultava “fidanzata” con Gian Maria Negri Bevilacqua, detto Jimmy, un giovane milanese di 25 anni che è stato visto a Clusone.

In tarda serata interrogata anche l’altra… fidanzata di Jimmy. Un giornale parla di “gioielli rubati” e di un “abito bianco” sparito dall’appartamento. Per non parlare degli anni attribuiti ai protagonisti (loro malgrado) del “giallo di Clusone” che variano da giornale a giornale. Si fruga, si gettano sospetti, si scandaglia la vita familiare anche dei testimoni. Una ragazza, Cinzia, che lavora al Bar ‘Liberty’, rincasando, avrebbe notato una ragazza ferma in via Mazzini. C’entra qualcosa?

4 AGOSTO

Il “giallo di Clusone” tiene le prime pagine dei giornali nazionali accanto alla notizia dell’approvazione della nuova legge elettorale, all’incidente al giocatore Gianluigi Lentini, all’ictus che ha colpito Federico Fellini e alla notizia che il pane e il latte saranno a prezzo libero. Si viene a conoscenza che il giovane milanese, chiamato Jimmy, elettricista di 25 anni, forse era a Clusone la sera del delitto, perlomeno fino alle 19.  Si chiama Vanna Scaricabarozzi, 25 anni, la fidanzata di Jimmy.

Dov’era Jimmy la sera del delitto? A casa con Vanna, secondo la versione dei due, dopo essere tornato da Clusone dove avrebbe salutato Laura verso le 19. Viene chiesto il silenzio stampa. Viene interrogato anche un giovane clusonese che poi risulta del tutto estraneo alla vicenda. Dalla cucina dell’appartamento sarebbe sparito anche un coltello. Una vicina avrebbe sentito il ticchettio di tacchi a spillo, la notte del delitto. Ma Laura non portava scarpe con i tacchi.

Una complice dell’assassino? La luce vista da Laura e Marco sarebbe stata quella del corridoio e non dell’appartamento di Laura. E ancora: ci sarebbe un episodio curioso di un paio di pantaloncini che Pietro Serturini avrebbe ordinato alla moglie Teresa di bruciare, in quanto qualcuno gli avrebbe orinato addosso mentre era al lavoro. Fantasie di giornalisti-romanzieri? Gli inquirenti non rispondono più. E allora i pettegolezzi straripano.

5 AGOSTO

Arrestato Gian Maria Negri Bevilacqua, 25 anni, elettricista, milanese, detto Jimmy, “fidanzato” di Laura Bigoni “la vittima” e di Vanna Scaricabarozzi, 25 anni, assistente in uno studio odontoiatrico, che rimane indagata per “favoreggiamento”. Jimmy si dichiara innocente. Il suo alibi si basa sulla testimonianza di Vanna che sostiene che ha dormito con lei dall’una alle sei della notte del delitto.

Testimonianze di poca importanza raccolte tra i vicini di casa: una donna affermerebbe di essere stata investita dal getto di una bomboletta spray mentre scendeva in bagno (esterno all’appartamento). La luce accesa non sarebbe stata quella del corridoio ma proprio quella dell’appartamento.

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