LOVERE – La storia dei lavatoi di Lovere: dai grossi gradoni che entrano nel lago davanti alla Tadini a…

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In un periodo in cui si parla sempre di acqua, su tutti e due i fronti, siccità e alluvioni, Lovere è un paese dove i lavatoi storici, quindi fruitori di acqua ma per lavare, abbondavano. Forse non tutti se li ricordano o ne hanno sentiti parlare. E così qui, grazie allo storico Giuliano Fiorani, ricostruiamo la storia degli antichi lavatoi loveresi. “Basterebbe fare un giretto in riva al lago – scrive Fiorani – di fronte al Palazzo Tadini, sia a destra che a sinistra dell’omonima rotonda, dove è possibile vedere dei gradini emergere dall’acqua”. A questi grossi gradoni le lavandaie si recavano con ceste stracolme di panni da lavare inginocchiate in acqua. Salendo poi per la stradina di San Giovannino al Rio, verso via Garibaldi (ora via Matteotti) dove fuori di casa Rosa (fornaio) e nei pressi dello studio notarile, fino ai primi anni sessanta vi era una lunga vasca di pietra, un lavatoio scoperto, dove le donne vi lavavano i panni di ogni genere e col tempo buono si scambiavano notizie, insomma, il gossip locale passava di lì.

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