VALSERIANA – Tutti in fila sotto il sole di luglio. Le forche caudine della Selva

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Sono giorni di arrabbiature per chi va al lavoro, per chi si sposta anche di pochi chilometri. Domenica verso le undici, non di prima mattina che già sarebbe più comprensibile per chi cerca una boccata di aria fresca scappando dalla città, da Clusone a Castione (una decina di chilometri) si impiegava più di mezz’ora. La lunga fila di auto naturalmente aveva origini ben prima di Clusone in particolare il tratto che da Ponte Selva si inerpica per le maledette curve della Selva, vere forche caudine per poi dirigersi in alta valle e in alta quota. Certo, in questi giorni c’è anche il flusso di appassionati di calcio, ovviamente tifosi dell’Atalanta che salgono per vedere gli allenamenti della Dea. In aggiunta su Rovetta c’è anche un flusso, magari più modesto, per i tifosi del Pisa. Sommate il tutto e praticamente per muoversi sulla statale bisogna munirsi di bottigliette d’acqua e avere l’auto con il climatizzatore e una riserva adeguata di pazienza.

Ma si muove qualcosa per quel progetto di eliminare le curve della selva di cui si parla da decenni? Il presidente della Comunità Montana Giampiero Calegari, a margine della notizia della dichiarazione del ministro sulla riapertura delle miniere aggiunge e precisa: “Oltre al flusso dei turisti nel weekend, bisogna aggiungere anche nei giorni feriali il passaggio del grandi automezzi ad esempio dello stabilimento dell’acqua Pineta, quando al mattino, provenendo da casa mia, da Gorno, affronto le curve della Selva mi capita sempre di dovermi fermare incrociando questi grandi e lunghi camion.

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