- ha 67 anni, il viso stanco ma felice, ed è proprio quella felicità che sembra stonare col resto del mondo. Che poi il resto del mondo è tutto il mondo. Un mondo che F. ha servito e da cui non ha ricevuto niente, o troppo poco. F. è una donna stanca e arrabbiata e sorridente. Già, un controsenso. Forse. Non per lei. F. arriva in redazione con sua figlia per raccontare quello che sta vivendo: “Perché non è giusto”. F. abita a Clusone, ha lavorato in filatura per 37 anni: “Nei tempi in cui non sempre ti mettevano i contributi”, percepisce una pensione da 770 euro al mese e paga un mutuo mensile di 590 euro, mutuo a tasso variabile aperto nel 2006 e cresciuto a dismisura negli ultimi mesi con l’aumento del costo del denaro. Qualche anno fa ha scoperto di avere un tumore al seno, è stata operata, mastectomia, nessuna ricostruzione: “Lo tengo così perché altrimenti non avrei potuto fare qualche lavoretto per trovare soldi sufficienti per vivere”. Quindi un seno c’è e l’altro no. Ma F. non smette di sorridere. “Sono viva, ho avuto una vita difficile…”. Già, F. racconta cose che qui non scriviamo, ma la sua è una storia di una donna che ha subito vessazioni di ogni tipo, che per lei il famoso ‘codice rosso’ contro la violenza sulle donne sarebbe scattato subito. Eppure F. sorride, ha due figli grandi che vivono in zona. “Mia figlia non può aiutarmi col mutuo perché già deve pagare il suo e così mi arrangio”. F. ha bisogno di una mammografia di controllo, sono passati più di 5 anni dal tumore al seno e quindi è fuori dalla cosiddetta zona rischio ma il controllo è necessario: “Mi hanno dato appuntamento a marzo 2024, ad Alzano, io abito a Clusone”. E quindi? “Quindi non ci andrò, perché non posso permettermi i 120 euro di una mammografia a pagamento, vorrebbe dire non mangiare per un mese o non pagare le bollette”.
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