Sergio Giudici
Una storia particolare. A tratti incredibile che sembra uscita fuori dal tempo. E invece il tempo non è nemmeno così lontano. Eccola:
1925-1930: ingegner Pietro Savoldelli, con i caratteri dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo pubblica lo studio sulla viabilità bergamasca dal titolo Piano Regolatore delle future strade Montane Bergamasche.
Sulle tavole allegate si traccia l’arteria che parte dalla località Fiorine e raggiunge la Valle del Lujo, ma la sua descrizione, giustamente, parte dal basso, ed ecco il contenuto della relazione:
Nel sviluppare il piano, all’interno della terza arteria cosi riporta: partendo dalla Valle del Luio, si supera il Colle del Gallo per raggiungere la Valle Rossa e passare sopra Bianzano, quindi transitare sulle pendici del Crocione, sul monte Pizzetto (da qui una deviazione unirà Peia), per passare poi sul Monticelli, sul monte Sparavera, Barzeno (da dove una seconda destinazione raggiungerà Sovere), si prosegue per Costa Lunga fin sotto il Fogarolo, la Montagnina; il Pizzo Formico-Capanna Ilaria (da qui una terza deviazione scenderà verso la Conca del Farno per allacciare Casnigo) proseguendo verso Pianone per raggiungere le Fiorine nel Comune di Clusone.
1930 un certo Abele Balduzzi, che nel frattempo aveva acquistato tutte le proprietà del Nobile Barca, venuto a conoscenza del piano Savoldelli, si fa sviluppare un progetto che conduca in quota sul ‘monte’, per collegare l’Altopiano con i pascolo di Pianone e Pendesa. Il tracciato partirà dalla Spessa e non dalle Fiorine. Così prende l’avvio uno dei primi ‘cantieri’ al servizio della montagna, permettendo a tante persone che nel frattempo si erano trovate disoccupate a seguito della profonda crisi mondiale del 1929, di trovare lavoro.
Il progetto Balduzzi era finalizzato ad avvalorare l’intera zona sotto l’aspetto agrosilvopastorale, quanto sotto l’aspetto turistico estivo invernale
L’arrivo della Ferrovia nel 1911 aveva fatto nascere un forte interessamento turistico invernale nella zona Pianone Farno Montagnina Pendesa per la pratica dello sci alpinistico e non solo
1928 viene realizzata la Capanna Ilaria(dalla Famiglia Romelli Gervasoni) e da poco avvia i primi passi il nascente Rifugio San Lucio
Il progetto Balduzzi grazie ai numerosi operai impiegati (pala, piccone, carriola) grazie anche alla natura del terreno, in poco tempo arriva nei pressi di Beur, realizzando i primi due chilometri. Proseguendo la natura del terreno inizia ad essere più ostica, la roccia sempre più presente e più dura da scavare ,ma la volontà non demorde.
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