L’Amministrazione comunale, già proprietaria della casa natale del Servo di Dio don Antonio Seghezzi ucciso nel campo di concentramento di Dachuau, ha recentemente acquisito per una somma di 37.000 euro dal “Gruppo don Seghezzi” il magazzino – e tutto quanto in esso contenuto – che finora era servito al stesso Gruppo come deposito di tutti i materiali utilizzati negli anni per dar vita alla sacra rappresentazione del ‘Presepe vivente’, tradizione ormai dismessa da anni, compresi mobili e suppellettili antichi che appartenevano alla famiglia del futuro Beato:
“ La struttura – commenta il sindaco Omar Seghezzi – diventerà un magazzino per il Comune stesso e per le varie associazioni, nella speranza che prima o poi qualcuno si attivi per ripristinare quella che era diventata nel tempo una tradizione natalizia molto seguìta ed apprezzata che mobilitava tutto il paese.
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