CASTIONE – Pietro l’apicoltore ‘nomade’, turni in fabbrica e poi tra le sue api, il suo miele giudicato il secondo migliore in Italia: “Dall’Altopiano di Clusone al Donico, mamma Giusi e l’Apicoltura Baita del Sole”

1979

Luca Mariani

«Con il miele di rododendro quest’anno abbiamo vinto due Gocce d’oro, vale a dire un secondo posto in tutta ItaliaPietro Zucchelli è soddisfatto del premio ricevuto dall’Osservatorio Nazionale Miele che gratifica il suo lavoro e quello delle sue api. Per l’apicoltore di Castione della Presolana non è la prima volta che un concorso riconosce la bontà e la qualità del suo impegno tra gli alveari: «L’anno scorso così per scherzo abbiamo provato a mandare dei campioni dei nostri mieli al concorso nazionale che si chiama “Tre gocce d’oro” e abbiamo vinto una Goccia d’oro, che equivale a un terzo posto nazionale, con il millefiori di alta montagna delle Alpi. Nello stesso periodo abbiamo inviato gli stessi campioni di miele anche al concorso dei “Grandi mieli di Lombardia”. Lì abbiamo vinto una rosa d’argento sia con il miele di rododendro, sia con il millefiori di alta montagna delle Alpi».

Oltre alla gratificazione dei diversi titoli, a rendere orgoglioso il ventinovenne di Castione ci sono le motivazioni dei vari premi. Infatti in entrambi i concorsi ogni miele viene analizzato in laboratorio a livello chimico-fisico, pollinico e organolettico. Poi viene valutato a livello visivo, tattile, gustativo e olfattivo da una commissione formata dagli esperti dell’Albo nazionale in analisi sensoriali del miele sparsi in tutta Italia.

Tutti questi riconoscimenti sono il frutto di un lavoro che ha radici forti e profonde. «Da sempre mio papà Vittorio ha allevato le api. Aveva una decina di alveari, al massimo quindici.» Racconta Pietro con il suo solito sorriso sincero e brillante: «Lui mi ha trasmesso questa passione e mi ha sempre spronato a seguirlo per imparare.» La passione per la natura del ventinovenne di Castione non si esaurisce con l’apicoltura: «Come hobby io e la mia famiglia abbiamo da sempre animali da cortile come conigli e galline. A me piace molto andare nel bosco a cercare i funghi e le erbe spontanee in montagna. La natura mi ha sempre attirato e affascinato anche se non avevo mai preso in considerazione di farlo diventare un lavoro a tempo pieno

Infatti dopo il diploma di geometra il giovane castionese viene assunto alla Radici Group di Villa d’Ogna. Nonostante il lavoro in fabbrica Pietro non allenta il suo legame con la natura. Così nel 2018 lui, il papà e la mamma Giusi Pasinetti decidono di aprire l’Apicoltura Baita del Sole. «Abbiamo scelto questo nome perché uno dei primi nostri apiari si trovava e si trova ancora nei pressi della baita qui sopra casa nostra al Donico. L’ha costruita mio nonno più di ottant’anni fa e l’avevano chiamata così perché ai tempi era la prima abitazione che all’alba riceveva i raggi del sole qui in Presolana.»

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