Lunedì di inizio ottobre. Come capita ormai da alcuni mesi, la zona centrale di Trescore Balneario è in fermento. Sembra un grande alveare con tante api operaie che si danno da fare. C’è chi sta sistemando Via Guglielmo Marconi, la strada che fa da ‘trait d’union’ tra Piazza Cavour e Via Nazionale. Altri operai si trovano nella grande piazza, la cui parte centrale è ancora transennata. Altri stanno invece piantando alberi in Via Locatelli, la strada che porta alla zona in cui si trovano il palazzo comunale e la chiesa parrocchiale. Un operaio sta dando un’occhiata al tratto di Via Locatelli ancora chiuso al traffico.
Attorno a chi si sta occupando del mega cantiere in centro, ci sono pensionati che passeggiano e che danno un’occhiata all’andamento dei lavori, donne con la borsa della spesa, persone sedute all’esterno dei bar godendosi il tepore di questo inizio di ottobre.
Quando il mega intervento di riqualificazione e sistemazione del centro cittadino è cominciato, la primavera era iniziata da poco. A sei mesi di distanza dalla sua apertura, il cantiere è a metà strada. Prendendo a prestito il celeberrimo inizio della Divina Commedia, si può dire che ci si trova “nel mezzo del cammin di nostra vita…”.
Del resto, si sapeva fin dall’inizio che i lavori sarebbero durati un annetto (undici mesi) e che, quindi, sarebbero stati conclusi nei primi mesi del 2024 (e, in effetti, non ci sono ritardi).
Abbiamo quindi voluto fare un viaggio nel cuore della cittadina termale per tastare con mano il polso della situazione, ascoltando chi nel centro ci vive, ci lavora, o ci va per andare al bar o fare gli acquisti, sentendone i pareri su quello che sta avvenendo e sugli inevitabili disagi.
Il primo negozio in cui entriamo è anche il più antico, la ‘Ferramenta e Casalinghi Gualini’, che affonda le sue radici nel lontanissimo 1806. “Non metto in dubbio che i lavori siano importanti e che, quando saranno finiti, sarà tutto bello qui – sottolinea Andrea, il titolare – Però di disagi ce ne sono, anche perché non sono stati fatti i parcheggi alternativi. Per limitare i disagi ai commercianti e ai clienti, sarebbe stato opportuno prima fare i parcheggi e solo dopo partire con i lavori. Invece è stato fatto il contrario, purtroppo”.
Sulla questione dei cosiddetti ‘parcheggi alternativi’ torna anche un altro negoziante della zona compresa tra Piazza Cavour e il Municipio. Ha chiesto espressamente di non essere citato. “Non avete idea dei disagi che stiamo avendo da mesi. I parcheggi alternativi? Certo, due anni fa, prima di iniziare i lavori, 50 commercianti hanno scritto una lettera al Comune chiedendo: ‘prima facciamo i parcheggi alternativi, poi cominciate coi lavori’. Ci sembrava una cosa logica. E, invece, la lettera non è stata considerata. Li vede lei questi parcheggi alternativi? No, non ci sono ancora. Forse si inizia a novembre a fare questi parcheggi, ma ormai è tardi, bisognava pensarci prima…”.
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