Guerino Lorini
La fontanella istoriata che sta al Passo della Presolana, antistante il Bar Rododendro, non conosce il linguaggio degli umani. Imperterrita, pur sapendo che non tocca a lei ricordare le eccellenze storiche e turistiche di questa fortunata località di villeggiatura, da ottant’anni e più affida alla voce dell’acqua che zampilla la storia dell’illustre villeggiante milanese pioniere del turismo locale, Baldo Rossi, che durante la Prima Guerra Mondiale salvò la vita a molti nostri soldati.
Nominato senatore a vita, Rossi appartiene a quel gruppo di pionieri forestieri che tra la fine del 1800 – primi Novecento, iniziò ad insediarsi alla Cantoniera godendo dei benefici dell’ambiente ma guardando anche al bene dei suoi abitanti creando l’economia turistica estiva e invernale. Per il bene dedicato all’umanità ci sono storie di uomini che sanno di leggenda. Tra queste c’è appunto quella dell’emerito villeggiante milanese, nonché senatore, chirurgo e rettore all’Università di Milano, Baldo Rossi, il quale durante la Grande Guerra, con i suoi ospedali mobili di prima linea, curò un gran numero di nostri soldati.
Nato il 28 gennaio 1868, a Limito, un piccolo paese alle porte di Milano, nel 1895, dopo essersi laureato a Pavia in medicina e chirurgia, diventa assistente all’Ospedale Maggiore di Milano. Dopo aver trascorso alcuni anni di specializzazione all’estero in importanti Istituti di Traumatologia e Ortopedia, nel 1902 diventa direttore della nuova sezione di traumatologia dell’Ospedale Maggiore. Nel 1906 è nominato primario di chirurgia generale, e nel 1912 a professore straordinario di traumatologia. Una carriera in campo sanitario ricca di successi che comprende anche la libera docenza in medicina operatoria. Nominato Senatore a vita nel 1923, dal 1926 al 1930, con altrettanto successo e prestigio riveste il doppio ruolo di docente e rettore dell’Università Statale di Milano.
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