VILMINORE – Che ci facciamo con l’ex convento delle suore di Maria Bambina? Ecco 5 idee…

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La Parrocchia di Vilminore ha indetto una assemblea pubblica (con buona partecipazione), sullo stato della questione “proprietà e utilizzo dell’ex Convento di Vilminore”, a cui la popolazione è molto legata per ragioni storiche e sociali.

Erano presente suor Stefania legale rappresentante della Congregazione in rappresentanza dell’Istituto delle Suore di Maria Bambina, e il Sindaco di Vilminore, Pietro Orrù.

Chiunque vorrebbe farselo regalare, un immobile simile, ma con la possibilità di farci ciò che si vuole senza vincoli. Ma per fortuna, non è così!

Per una curiosa coincidenza, mentre qualche mese fa la Parrocchia di Vilminore e il Sindaco, conducevano i primi approcci per sondare la possibilità di acquisire la struttura del convento alla Comunità, gratuitamente o a prezzo simbolico, Papa Francesco emetteva il suo “motu proprio” dove chiariva le idee a tutta la Chiesa sul tema della titolarità dei beni apostolici.

“Nessuna Istituzione o Ente può reclamare la sua privata ed esclusiva proprietà o titolarità dei beni della Santa Sede (…) I beni sono affidati alle Istituzioni e agli Enti perché, quali pubblici amministratori e non proprietari, ne facciano l’uso previsto dalla normativa vigente, nel rispetto e con il limite dato dalle competenze e dalle finalità istituzionali di ciascuno, sempre per il bene comune della Chiesa”, (…) “tutti i beni, mobili e immobili, ivi incluse le disponibilità liquide e i titoli, che siano stati o che saranno acquisiti, in qualunque maniera, dalle Istituzioni Curiali e dagli Enti Collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso e appartenenti quindi, indipendentemente dal potere civile, al suo patrimonio unitario, non frazionabile e sovrano”.

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