A Rovetta si torna a parlare della scuola materna di San Lorenzo e della sua chiusura.
Queste le parole del sindaco Mauro Marinoni diffuse attraverso una nota stampa: “La validità delle ragioni che hanno portato l’associazione Giovanni Paolo II a decidere di chiudere la scuola materna parrocchiale di San Lorenzo, per difficoltà economiche legate al numero insufficiente di bambini iscritti, viene confermata dalle verifiche effettuate in questi in giorni con la fondazione Galliccioli di Rovetta. Per legge e ovvie ragioni di sicurezza, anche con pochi bambini, è indispensabile la presenza di due insegnanti e di personale che si occupi del controllo del servizio e della manutenzione dei locali. Pur senza attivare il servizio di mensa interna e mantenendo il catering. Ed è anche qualora non venisse organizzato l’ingresso anticipato e il servizio di uscita posticipato (servizio, per altro, ormai essenziale per attrarre iscritti); il deficit economico non sarebbe sostenibile, non essendo ipotizzabile né un aumento delle rate né un ulteriore aumento del contributo comunale, rispetto al raddoppio già garantito. Per 14 bambini si incasserebbero dalle rette 24 mila euro e solo le due insegnanti costerebbero 57 mila euro (oltre a costi aggiuntivi per utenza, servizi, mensa e didattica). Il totale dei nati nel comune è nel 2021 di 36 bambini, 29 nel 2022 e solo 21 bambini nel 2023 (totale 86). Solo 10 anni fa i nati 2011, 2012, 2013 erano stati 27 (meno 41 bambini, meno 32%); nell’abitato di San Lorenzo nel 2021 sono nati 11 bambini, nel 2022 10 e solo 5 nel 2023. In 3 anni dimezzate le nascite. Se i prossimi anni si iscrivessero alla scuola materna di Rovetta solo i bambini di Rovetta e San Lorenzo, nati in questo ultimo triennio, la scuola avrebbe posti in esubero e le condizioni economiche sarebbero comunque al limite, con necessità di ulteriori fondi pubblici o aumento delle rette. Pur consapevoli che si tratta di un sacrificio e una perdita che per molti ha anche un valore affettivo, non verrà per tanto attivata una sezione staccata della scuola Galliccioli presso l’edificio parrocchiale di San Lorenzo. Le famiglie residenti a Rovetta e San Lorenzo che necessitano del servizio, potranno iscrivere i propri figli alla scuola di Rovetta. San Lorenzo e Rovetta appartengono ad un unico comune, e anche attraverso la socialità creata dalla scuola si instaura un legame sempre più forte fra bambini e famiglie. L’edificio della Galliccioli è stato appena ristrutturato, mentre per l’edificio parrocchiale di San Lorenzo, non oggi, ma nei prossimi anni, e probabile la necessita di interventi di ammodernamento. Ad oggi, le dimensioni della Materna di Rovetta sono tali da consentire garanzia di efficacia dell’approccio didattico. In continuità con l’Asilo Nido e servizio Primavera, È attivo il servizio mensa interna ed e possibile usufruire dell’entrata anticipata e dell’uscita posticipata. Come è stato evidente in queste ultime settimane, le scelte della maggioranza delle famiglie sono legate al tipo di servizio fruibile, e non sono influenzabili da altre motivazioni. I cambiamenti in atto per il calo demografico impongono delle scelte, e l’Amministrazione Comunale non può e non vuole forzare le decisioni della Fondazione Gallicciolli e non puo mettere a disposizione fondi che comporterebbero tagli su altri servizi od aumento dei tributi locali. Si ritiene invece essenziale, anche in prospettiva futura, garantire la continuità del servizio offerto dalla Materna di Rovetta ed evitare che anche questa scuola entri in sofferenza. La riduzione delle nascite progressivamente acuirá le difficoltà evidenziate già oggi dalle scuole materne, ma ha già cominciato ad interessare anche la scuola primaria (quest’anno per la prima volta attiva una sola classe prima). La scelta di chiudere la scuola a San Lorenzo, da parte della Parrocchia e del Consiglio di amministrazione dell’Associazione Paolo Giovanni Il, non e stata di certo assunta a cuor leggero. Le motivazioni sono forti ed indiscutibili, e sono confortate ancor più oggi a fronte delle verifiche fatte dall’amministrazione comunale, Per ovviare alla perdita di un servizio, che comunque incide sulla vita sociale della comunità, l’amministrazione dovrà attivarsi su altri fronti, anche con investimenti economici, che coinvolgano le associazioni, la parrocchia l’oratori. Preme evidenziare, infine, che le critiche e le rimostranze sono legittime, anche le espressioni di dissenso, ma non altrettanto giustificabile e la denigrazione delle persone e di Enti gestori che hanno agito ed agiscono con serietà e capacità”.