LA CRISI – Castione: si spacca in due la maggioranza. Si dimette una consigliera e altri 5 contro

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Le voci corrono, ma a parlare sono i fatti. In paese le “voci” fanno l’ipotesi di una sfiducia al Sindaco e quindi nuove elezioni il 9 giugno. In realtà per andare a nuove elezioni il Consiglio comunale dovrebbe sciogliersi entro metà febbraio. Improbabile succeda a Castione.

I fatti sono diversi. Nessuno vuole sfiduciare il sindaco, “fa tutto da solo” è il commento più gettonato. Cosa fa “da solo” che ha già avuto come conseguenza le dimissioni dal Consiglio comunale di Simona Finetti?  Le motivazioni sono quelle solite delle “ragioni personali” ma in questo caso hanno una valenza dirompente. Anche perché potrebbero aggiungersene altre.

Scenario

Facciamo un salto indietro. Nell’autunno scorso, il 15 novembre, il Sindaco Angelo Migliorati porta in Consiglio comunale la delibera di “recesso”, insomma di uscita, da Setco Holding Srl. Cinque consiglieri (tra cui due assessori) non partecipano alla seduta per scelta. Insomma, sono contrari ma non vogliono votare contro palesemente. Ma il 22 dicembre c’è un nuovo Consiglio comunale e all’ordine del giorno c’è la “Razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie”. Una dicitura che sembra normale, ogni anno i Comuni sono tenuti a prendere in esame le partecipazioni che hanno in società di servizi vari. Tutto il Consiglio comunale è chiamato a esprimersi. C’è un solo assente, Nicola Ferrari.

E qui i cinque che avevano di proposito disertato la seduta precedente devono prendere posizione. E la prendono dopo che il Sindaco ha spiegato i motivi del “recesso” del Comune da Setco Holding Srl “in occasione del progetto di fusione inversa tra Setco Holding Srl e Setco Servizi Srl. Al riguardo fa presente che tale progetto è stato abbandonato e che la procedura è in fase di revoca da parte dell’Assemblea straordinaria dei Soci. In tal caso il recesso del Comune di Castione della Presolana deliberato dal Consiglio Comunale nella seduta del 15 novembre viene meno”.

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