Questa è una storia particolare, di quelle che dovrebbero riguardare di più il buon senso che il senso della legge. Ma qui il buon senso sembra essere stato messo un po’ troppo da parte. Monica Cedroni arriva in redazione un lunedì mattina di metà febbraio, va di fretta perché deve andare in ospedale nella zona di Milano, come fa da tempo ormai, da quando suo marito Massimiliano Paccani, classe 1972, si è ammalato, una diagnosi spietata: la malattia di Huntington, una malattia rara, ereditaria e neurodegenerativa che interessa principalmente il sistema nervoso e di cui per ora non c’è una cura certa. Massimiliano sino a pochi anni fa, guidava il camion per una ditta di Clusone, aveva la moto, andava in montagna, insomma, una vita intensa. Poi qualcosa comincia ad andare storto: “Aveva 42 anni – racconta Monica – e il suo datore di lavoro si è accorto perché aveva cominciato stranamente a sfregare il camion, non era da lui. Sua madre è morta della sua stessa malattia, aveva 48 anni. Dicono sia ereditaria, lui non aveva mai fatto test o altro. Sembra anche che ci sia una percentuale più alta rispetto alla norma nella zona di Colarete ma quando ne ho parlato al Besta di Milano, dove mio marito era in cura, mi hanno detto che è un caso. Comunque da allora il tracollo non si è più fermato”. Ora Massimiliano non parla, non cammina, ha grossi problemi muscolari e ha bisogno di assistenza totale.
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