(p.b.) Era il 1985, nasceva la Lega Lombarda. Ricordo ancora le grandi scritte sui muri che sorprendevano un po’, chi aveva qualche reminiscenza storica riandava al Barbarossa, sintetizzato nella poesia carducciana del “Il Parlamento”.
Ricordate? “Vi sovvien” dice Alberto di Giussano ”la domenica triste de gli ulivi? Ahi passion di Cristo e di Milano! Da i quattro Corpi santi ad una ad una crosciar vedemmo le trecento torri de la cerchia; ed al fin per la ruina polverosa ci apparvero le case spezzate, smozzicate, sgretolate: parean file di scheltri in cimitero. Di sotto, l’ossa ardean de’ nostri morti”. Sui tornanti quella scritta “Lega Lombarda” sembrava richiamare semplicemente una cerimonia commemorativa, magari proprio a Pontida. E qui, per i cultori degli indirizzi umanistici, altra poesia, del Berchet. Ricordate? “L’han giurato li ho visti in Pontida convenuti dal monte e dal piano. L’han giurato e si strinser la mano cittadini di venti città Oh spettacol di gioia! I Lombardi son concordi, serrati a una Lega. Lo straniero al pennon ch’ella spiega col suo sangue la tinta darà”.
Il movimento leghista è nato sottotraccia giusto 30 anni fa. Ma evidentemente è bastata una sorta di “parola d’ordine”, scritta in grande sui muri, per bypassare i mezzi di comunicazione tradizionali. Una sorta di marketing preistorico che incredibilmente ha funzionato.
Il trentesimo compleanno mai si sarebbe immaginato come le festa del partito (tra i sopravvissuti) più vecchio della democrazia italiana. Spariti i grandi partiti dell’ante e dopoguerra la Lega Nord è il partito più “anziano” e non c’entra il suo vecchio leader storico, ferito nel corpo dalla malattia e anche nell’anima da un, a volte impietoso, ricambio generazionale….
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