VAL GANDINO – G: “Passavo la notte in garage con la cocaina invece di stare con mio figlio. Poi il mio castello di bugie è crollato…”

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È iniziato tutto a 13 anni con qualche canna in compagnia… ti senti il fenomeno della situazione. Verso i 20 anni ho provato la cocaina, una volta all’anno, poi sono diventate due e poi tre”. G. – che ha 40 anni e vive in Val Gandino – non ci gira troppo attorno, la cocaina era diventata qualcosa di cui non poter fare a meno.

Mi piaceva, mi faceva stare bene e quindi perché non continuare? Sono arrivato ad un certo punto che non vedevo l’ora di trovare il modo di andare a recuperarla da solo”.

G. porta la fede al dito… “Verso i 28 anni ho conosciuto quella che oggi è mia moglie. Usavo cocaina saltuariamente, una volta al mese e non stavo sprofondando. Poi è rimasta incinta del nostro primo figlio e lì è iniziato il tracollo. Quando è nato mio figlio, di giorno lavoravo e la notte la passavo in garage con la cocaina. Stavo un po’ con il bambino per far vedere a mia moglie che ero il papà perfetto e quando lui si addormentava, io mi chiudevo in garage”.

A volte non bastava: “Se la finivo, alle 3 di notte prendevo la macchina e andavo a recuperarla”. E a tua moglie cosa dicevi? “Bugie su bugie, lei mi faceva delle domande, ma aveva un bambino da crescere e io ero bravo ad inventare le scuse… è così, la cocaina ti chiama. Il mio problema la mattina era avere la cocaina in tasca o i soldi per andare a comprarla”.

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