Cara Gabriella,
alle ultime dimissioni dall’H, i medici avevano decretato che il tempo si era fatto breve. Da quel momento per Te, per la tua Famiglia, per quanti erano in ansia per la tua situazione, il tempo è diventato il valore più prezioso, il tesoro per raccogliere e custodire tutto il bello e il buono che da Te e intorno a Te continuava a fiorire e a rifiorire.
Ogni tempo ha il suo luogo: il Tuo era l’abbraccio dell’amore smisurato che i tuoi Cari ti avevano predisposto, perché da subito ti sentissi a casa, non come ospite ma come la “Regina Madre” al cui appellativo rispondevi con sorridente leggerezza… e così hai abitato con garbo questo spazio di bellezza e di raccoglimento intimo e delicato… Ti sei lasciata avvolgere dalla tenerezza che guarisce ciò che alle cure mediche non era riuscito.
In questo spazio di libertà, a tu per tu con la fragilità, sapevi sostare e narrare la malattia, senza che la Tua Persona perdesse il contatto con il Tuo Essere più profondo, vivendo lo stato di sofferenza con una forza d’animo impressionante e con profonda commovente dignità.
Hai dato ascolto al desiderio del tuo cuore e voce alla Parola più semplice e preziosa che nel Tuo Intimo custodivi e che ora chiedeva di essere espressa per tutto il Bene di una Vita, ricevuto e ricambiato: GRAZIE!
E così… ogni istante ha preso forma nel segno della grazia, nutrito dalla speranza e dalla fiducia per come i giorni trascorrevano per Te e intorno a Te, con le tante creative occupazioni, che terminavano con la carezza della sera attraverso la lettura e l’ascolto delle fiabe accanto al Tuo adorato Pietro.
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