di Guerino Lorini
Oltre al patrimonio storico naturalistico e paesaggistico la Presolana si contraddistingue per la varietà di nomi che gli alpinisti hanno dato alle sue vette e pareti e altri che generazioni di pastori e alpigiani hanno assegnato a malghe, casere, alpeggi.
Per meglio raccontarsi la Presolana potrebbe dotarsi di un nuovo toponimo a misura di personaggi, storie e leggende uniche ed irripetibili, Ad esempio, coniugando sacro e profano ci sarebbe l’itinerario che 1560 anni fa hanno seguito i terribili guerrieri Alani di re Beorgor inseguiti e decimati dai soldati romani. Stesso percorso che nell’ottobre 1888, calzoni di panno al posto della tonaca, ha seguito il futuro pontefice Pio XI per salire in vetta alla Presolana.
Stabilire quando e chi su questa mitica montagna abbia lasciato le sue prime impronte, è cosa impossibile. Stando a ciò che gli storici hanno scritto sul fatto d’armi avvenuto appunto 15 secoli fa (464 d.C.) nei pressi della Grotta dei Pagani, e richiamando anche la presenza di un futuro pontefice, il titolo di: “Sentiero degli Alani e del Papa Alpinista” andrebbe aggiunto a quello tabellato dal Cai con il numero 315: Cantoniera Grotta dei Pagani. Itinerario escursionistico che nella sua interezza sfiora le malghe: “Corzenine”, “Corzene”, “Cassinelli”, il “Rifugio Carlo Medici”, la “Cappelletta Savina”, ed il “Bivacco Città di Clusone”. Realizzarlo e dotarlo di bacheche “a mo’ di pagine aperte”, darebbe voce a questa montagna che molto di sé ha ancora da raccontare.
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