ALLE RADICI DEL DELITTO DI YARA. LA SOLUZIONE TROVATA IN VALLE – Il Negroni ha risolto il mistero con una confidenza

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“Non ci sono delitti perfetti”. Lo aveva dichiarato uno degli investigatori del caso Yara. Più che una constatazione, era una sorta di esorcismo. Solo i romanzi gialli finiscono, come i salmi, tutti in gloria. Quello dell’uccisione di quella ragazza tredicenne che, uscita dalla palestra, scompare per essere ritrovata morta mesi dopo in un campo, sembra definitivamente risolto. Ma come ci si è arrivati al nome e cognome della madre, cercata per un anno inutilmente, rispolverando storie vecchie di “ragazze madri” dell’altopiano seriano e dintorni? La genesi è partita in valle così come l’epilogo si è trovato in valle. Ecco come.

Dopo il delitto e il ritrovamento sugli indumenti di Yara di “materia” sufficiente per ricavare il Dna del potenziale assassino, c’è stato un primo colpo di fortuna. In una discoteca dei dintorni si fanno prelievi e uno di questi risulta “compatibile” con il Dna dell’assassino. E’ quello di Damiano Guerinoni che risulterà nipote del padre del presunto assassino. (…)

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