NEMBRO – Torna la festa dello Zuccarello. Don Antonio, il 40° di sacerdozio, il ‘boom’ di confessioni e la chiesa fondata 650 anni fa

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Tra i sacerdoti e religiosi di cui viene ricordato l’anniversario di ordinazione sacerdotale o di professione religiosa in occasione della festa dello Zuccarello, c’è anche l’arciprete don Antonio Guarnieri, a Nembro da cinque anni. “Sì, stavolta ci sono anche io. Cosa posso dire? Devo ringraziare il Signore per il dono immeritato che mi ha fatto. E, al tempo stesso, ricordo tutte le persone che ho incontrato e la ricchezza, in termini di affetto e profondità spirituale, che ho ricevuto in questi 40 anni in tutte le parrocchie in cui ho operato, come curato o come parroco. Un cammino che è iniziato, appunto, con la mia ordinazione sacerdotale avvenuta a Bergamo il 23 giugno 1984. Sono poi stato curato di Tagliuno, in Val Calepio, e poi di Seriate. Sono poi andato in Alta val Seriana, a Bratto, come parroco, e nel sono stato trasferito a Ghisalba. E, nel 2019, sono arrivato a Nembro e Gavarno”.

Questa è perciò la sua quinta festa dello Zuccarello. “È la quinta, ma nell’anno del Covid la festa è saltata”.

Cosa rappresenta oggi per i cittadini di Nembro la festa della Madonna dello Zuccarello? “Innanzitutto si tratta per molti di un’occasione di ritrovo e un appuntamento importante, non solo per la nostra comunità, ma anche per gli abitanti dei paesi vicini. La festa della nostra Madonna è molto sentita e la devozione è ancora molto forte. Non si tratta semplicemente di ‘fare festa’ – sottolinea don Antonio – ma c’è qualcosa di molto più profondo…

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