CLUSONE – ELEZIONI 2015 IL PATTO DEL BARADELLO e le pizzate dei pretendenti

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Dopo l’autunno anche l’inverno incipiente vede un gran movimentismo sotto il cielo baradello, “così bello quando è bello”, direbbe Manzoni. Molti sono i pretendenti che rischiano però di fare la fine dei Proci, per stare in tema di sceneggiate e di… sceneggiati tv (“Il ritorno di Ulisse”).

“Di tanti ne resteranno pochi, forse addirittura solo due” profetizza uno di quelli che se ne intendono. Il pericolo è però di ragionare con i vecchi schemi al punto che ci si può fare la domanda provocatoria che fece Stalin sul capo della cristianità: “Quante legioni ha il Papa?”. Nel senso che personaggi che fino a un decennio fa potevano spostare centinaia di voti oggi non si sa che presa abbiano su un elettorato… stanziale solo nel senso di stare a casa sua. L’astensionismo registrato in piazze storicamente attive come l’Emilia Romagna, dovrebbe allarmare. E se l’astensionismo fosse considerevole e ci fossero quattro o cinque liste, la frantumazione potrebbe provocare l’elezione di un sindaco con uno scarto di un centinaio di voti. E allora sono tutti in gioco, anzi sono tutti in pizzeria. Perché questa è una campagna elettorale in cui tutti si sentono prim’attori e radunano le (scarse) truppe appunto con le gambe sotto il tavolo. Su una pizza, si sa, puoi metterci di tutto.

Cominciamo dalla Lista civica di Francesco Moioli che si consolida. Le voci di diaspora di una parte del Pd non smuove le certezze, La lista è praticamente fatta, le riunioni stanno limando il programma, per non trovare sorprese se si fosse eletti e non cominciare con una maggioranza e finire con un’altra, come è successo all’amministrazione di Olini.

Il quale Paolo Olini ha chiaramente fatto sapere che si ricandida nell’intervista al nostro giornale. E lo farà con a fianco il suo mèntore, che è Carlo Caffi. A dirla così sembrerebbe una lista di fuoriusciti. (…)

SU ARABERARA IN EDICOLA PAG. 10-11

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